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Antenucci è rinato in due mesi: ora vuole quota 50 gol a Bari

Criticato, messo in discussione, dato per bollito, finito. La storia del calcio è piena di grandi giocatori che, giunti a un determinato punto della propria carriera, si sono visti affibbiare l’etichetta del “non più indispensabile”. Ed è capitato anche a Mirco Antenucci. Sembra incredibile, eppure anche l’attuale capitano e capocannoniere dei galletti è stato oggetto di una critica che, cifre alla mano, ha del surreale: 20 gol e 3 assist nel suo primo anno a Bari, 14 gol e 4 assist nella scorsa disgraziata stagione, 8 centri e 3 passaggi vincenti fin qui. Considerando solo le partite di campionato, sulle 74 volte in campo il numero 7 dei biancorossi è risultato decisivo in 52 occasioni.

Numeri impressionanti, degni di un signore del gol, con oltre 600 presenze e 190 reti tra i professionisti distribuite tra Serie A, B, C, Championship inglese e coppe. Antenucci ha resistito alle critiche, turandosi le orecchie e rispondendo col sorriso alle domande spigolose che arrivavano nei momenti difficili, dimostrando sul campo che le chiacchiere se le porta il vento, e che il rettangolo verde è l’unico giudice degno di emettere sentenze. All’inizio di questa stagione, Mirco ha fatto un po’ di fatica, pagando anche con la panchina una condizione psico-fisica forse non ottimale, sacrificato a volte anche sull’altare dell’abbondanza di alternative nel reparto avanzato dei biancorossi. Lui ha lavorato, testa bassa, accettando i minuti regalatigli da mister Mignani, e rispondendo da campione una volta tornato titolare inamovibile: in rete da 4 match consecutivi, 6 gol nelle ultime 6 partite, mai sostituito se non nel recupero di Fidelis Andria-Bari, giusto per fargli godere della standing ovation dei tanti presenti. Se il Bari comanda il girone C di Serie C, tanta parte del merito è del suo bomber. Che ha ripreso il proprio scettro, e che guida la corsa dei biancorossi verso la Serie B.

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