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Bari, Antenucci a caccia del gol numero 200: primo ostacolo, il Catania da ex

Dica 200: è il numero all’orizzonte per Mirco Antenucci, capocannoniere del Bari nella prima parte di stagione con 10 gol in campionato. Un fatturato che da agosto del 2019, momento dell’arrivo dell’attaccante di Roccavivara in biancorosso, ha portato a 48 le reti con 12 assist in 88 partite ufficiali. Oggi Antenucci è l’uomo copertina di una squadra che si è impadronita del primo posto del girone C di Serie C e non vuole mollare. A 37 anni è tornato a correre come un ragazzino. E a segnare, come fatto a qualunque latitudine: dalle reti inglesi con la maglia del Leeds al trono di capocannoniere in B con l’Ascoli, dal Torino alla Ternana fino alle 17 reti in due stagioni di A con la Spal. Sono 199 in totale in carriera. Rischiavano di essere 200 ma Antenucci ha deciso di cedere il rigore del possibile 2-0 contro il Potenza a D’Errico. E ora lo cercherà contro il suo passato.
Il nastro si riavvolge. Estate 2007. Il Catania acquista Antenucci dal Giulianova, in C, e lo gira in prestito al Venezia. Un anno di esperienza per tornare in Sicilia nel 2008, con esordio ontro il Genoa. Quella prima volta a Catania, però, non va secondo le attese: a gennaio, con 4 presenze all’attivo, il ventiquattrenne di Termoli viene girato in prestito a Pisa e Ascoli. In bianconero vive la stagione più prolifica della sua carriera: 24 gol in 40 presenze, che valgono il pass per il ritorno a Catania a luglio del 2010. Altro giro, altra corsa: dopo un avvio promettente, Antenucci prepara di nuovo le valigie. Gennaio 2011, addio all’isola per un anno e mezzo a Torino, sponda granata. Ad agosto del 2012 l’ultimo ritorno in Sicilia: per il tempo di scendere in campo nell’ultimo quarto d’ora di Roma-Catania, finita 2-2 all’Olimpico: fine corsa, con 24 presenze ufficiali e 3 reti, due delle quali in Coppa Italia contro Varese e Brescia.
Alle pendici dell’Etna Antenucci non ha trovato quella che a Bari è diventata una keyword: stabilità. Ma la strada non è stata delle più semplici, soprattutto nella scorsa estate. Dopo un primo semestre di 2021 nei marosi della classifica e del fallimento playoff del Bari, l’attaccante del 1984 si è rimesso in discussione. Prima ha accettato di spalmare il suo ingaggio su due stagioni, prolungando il contratto con il Bari fino al 2023. Poi ha accettato di non essere un titolare inamovibile. “Se in panchina ci va lui, possono andarci tutti” ha ribadito Mignani al gruppo. E il lupo di Roccavivara si è ripreso spazio. A suon di giocate e gol. Da fine ottobre ad oggi sono 8 in 9 partite. Per un totale di 10 centri stagionali. Quattro reti da gennaio a settembre, 10 negli ultimi quattro mesi. Bastano questi numeri per sintetizzare il nuovo Antenucci. Che ora punta quota 200: e lo fa contro il suo passato.

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