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Bari, Caserta studia i punti per la ripartenza: al via del ritiro manca meno di un mese

Mettere al centro il capitale umano. È la ricetta che Fabio Caserta, nuovo allenatore del Bari, ha sempre adottato nelle squadre che ha allenato. Dalla Juve Stabia al Catanzaro, passando per Perugia, Benevento e Cosenza, l’ex capitano del Catania ha puntato tanto sulla leva delle motivazioni, spesso e volentieri adottata per valorizzare i giocatori a disposizione. Nel Bari che Caserta erediterà, lavorare sulla testa sarà una delle parti più rilevanti. Alle spalle c’è infatti una stagione deludente, con un obiettivo mancato e un’anestesia di emozioni nel rush finale che ha ampliato la spaccatura con la piazza, oggi molto più curiosa di conoscere il futuro societario che non di capire quali giocatori saranno portati in biancorosso dal calciomercato.

Se però la campagna di rafforzamento, con un organico oggi ridotto ai minimi termini a causa degli addii per fine prestito e fine contratto, sarà opera del tandem formato dal direttore sportivo Giuseppe Magalini e del suo vice Valerio Di Cesare, nei primi passi in Puglia Caserta avrà un ruolo delicato: quello di capire su chi poter ancora puntare tra i giocatori ancora legati al Bari e quelli di rientro in biancorosso per fine prestito. Concentrandosi su questi ultimi, sono ben 11. Un elenco guidato da Giuseppe Sibilli, passato alla Sampdoria a gennaio a causa di un’intesa tecnica mai sbocciata con Longo. Impegnato nel playout salvezza con la Salernitana, potrebbe restare a Genova: su di lui la Samp vanta un diritto di riscatto per una cifra vicina agli 800mila euro e sul tavolo ci sarebbe anche un progetto di scambio con Gennaro Tutino, attaccante valorizzato a Cosenza da Caserta due anni fa. Tutt’altro che indimenticabile è stata invece la stagione di Emmanuele Matino, di ritorno dopo una prima parte senza minutaggio a Bari e una seconda parte con sei presenze e la retrocessione a Cittadella, mentre Giacomo Manzari – sotto contratto fino al 2027 – dopo il discreto impatto avuto in avvio con il Bari non ha trovato spazio nella seconda parte di stagione con la Carrarese: il suo contributo è stato limitato a quattro ingressi a partita in corso e 116 minuti in campo.

Ci sono poi altri profili di rientro dalla C. Ha sfiorato invece la promozione in B Ismail Achik, tornato a gennaio al Cerignola dopo un passaggio senza incidere ad Ascoli. Il cammino dell’Audace si è fermato in semifinale playoff ma i suoi numeri – un gol e sei assist – sono quelli di chi ha dimostrato di essere sulla via della riconnessione con il passato. Buona l’esperienza ad Altamura di Moussa Manè, tra i più impiegati del Team, e quella a Gubbio di Filippo Faggi, 24 presenze in mezzo al campo nel girone H. Meno spazio a Sorrento per Lops e Colangiuli e ad Altamura per Onofrietti. Tornerà a Bari anche D’Errico, impegnato in terza divisione degli Emirati Arabi Uniti. Non sarà riscattato nonostante la buona stagione sul piano personale Karlo Lulic. Passato a settembre del 2024 ai bosniaci del Sarajevo in Bosnia, il centrocampista croato ha sollevato la Coppa nazionale al termine di una stagione condita da cinque reti e un assist. Farà ritorno in Puglia, come gli altri nomi citati. Chi di loro potrà essere una risorsa per il Bari? A Caserta la risposta.

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