E alla nona, il Bari cadde. Se qualcuno pensava che i biancorossi potessero fare una cavalcata trionfale da agosto a maggio, e che la Serie B potesse essere poco più che una passeggiata di salute, da sabato è dovuto tornare a fare i conti con la realtà. Contro l’Ascoli la squadra di Mignani, perfetta o quasi nelle prime 8 uscite di campionato e nelle 2 sfide di Coppa Italia, è incappata nella classica giornata in cui qualsiasi cosa si provi finisce puntualmente per non funzionare. Sia chiaro: esattamente come non c’era da esaltarsi per le tante e convincenti vittorie, allo stesso modo non c’è da aprire alcun processo dopo la prima sconfitta stagionale. Che non può far piacere, certo. Ma che potrà anche far bene, paradossalmente: alla squadra, perché no, che forse ha affrontato i bianconeri con un pizzico di presunzione, finendo poi per restare ingabbiata nelle maglie degli uomini di Bucchi. E al pubblico, che ha avuto l’occasione di ricordarsi, casomai qualcuno se ne fosse dimenticato, quanto possa essere complessa la Serie B. Il pubblico, appunto. Meravigliosi come sempre, gli oltre 31mila di sabato hanno consentito al San Nicola di superare i 100mila spettatori stagionali dopo sole 4 partite, e di collocarsi appena giù dal podio della classifica del weekend del tifo, piazzandosi dietro alle sole Inter, Napoli e Lazio. Numeri pazzeschi, per una squadra che fin qui ha convinto proprio tutti, e che, specie nei momenti difficili, saprà di poter contare sull’apporto di un tifo da Champions League.
Vedi anche
Bari, dopo il ko di Parma serve ritrovare compattezza: a chi era rivolto lo sfogo di Di Cesare?
28 Settembre 2023

Bari, Aeroporti di Puglia chiude il progetto Solar: “Riduzione dell’impatto ambientale delle attività da chi lavora in aeroporto, dai fornitori e dai vettori”
28 Settembre 2023