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Bari, dopo le parole di De Laurentiis resta una certezza: (al momento) nessuna novità

La volontà di arrivare in Serie A per cedere il Bari a quella che viene identificata come una “società solida”, la certezza di non avere trattative in chiusura per la cessione delle quote di minoranza e la consapevolezza di non avere margine per aumentare il budget a disposizione. Sono i tre pilastri intorno ai quali ha ruotato la prima conferenza stampa della stagione 2025/26 per il Bari. Al tavolo il presidente Luigi De Laurentiis, sul tavolo le tante incognite circa le ambizioni e la progettualità del club di Strada Torrebella. Con un attore non protagonista ma sempre presente sullo sfondo di ogni ragionamento: la deadline alle multiproprietà nel calcio italiano, confermata al 2028 dalle recenti parole del presidente della Figc Gabriele Gravina in occasione di un incontro a Casamassima.

Diciamolo chiaramente: se l’incontro nella sala stampa del San Nicola era stato fissato per fugare i dubbi sul futuro del Bari dopo due stagioni sportive deludenti – prima la salvezza attraverso i playout, poi il nono posto con conseguente esclusione dai playoff – il risultato non è sembrato di quelli desiderati. Perché alle intenzioni di De Laurentiis sul salto di categoria non sembrano al momento, in assenza di interventi esterni, poter corrispondere gli investimenti che la proprietà può o vuole stanziare. Tutto legato a quella scadenza che si avvicina sempre più. Entro tre anni il Bari dovrà essere ceduto e farlo nella massima serie ne aumenterebbe il valore economico. Allora il compito del duo Magalini-Di Cesare, con il nuovo allenatore Caserta e una rosa completamente da ridisegnare, sarà ancora più arduo e dovrà cercare di ottenere il massimo risultato (ancora una volta l’obiettivo sarà quello di giocare i playoff “in maniera solida”, per usare le parole di LDL) senza avere a disposizione le casse munifiche di altre realtà. In parole povere, cercare di ripetere il percorso della stagione 2022/23, quella della finale playoff persa nel recupero con il Cagliari.

Mentre sul versante degli sponsor si perdono pezzi, con alcune caselle in uscita destinate a essere rimpiazzate, in attesa c’è una piazza delusa, scontenta, a tratti distaccata e destinata a ridurre in maniera sensibile anche la quota abbonati. In diversi passaggi della conferenza stampa De Laurentiis si è rivolto proprio ai tifosi, chiedendo di limitare la contestazione alla proprietà e non alla squadra e di evitare la diserzione del San Nicola. Immagine che rappresenterebbe un cattivo biglietto da visita da esporre ai compratori. È qui il nodo gordiano da sciogliere secondo De Laurentiis: i baresi si sono in parte allontanati da questo Bari ma sono pronti a tornare in caso di svolte societarie ma il loro distacco potrebbe rallentare il processo. Come evitare che la frattura si allarghi e che la squadra continui a galleggiare? Scegliendo i giusti interpreti, con il campo chiamato ancora una volta a far dimenticare le tante incognite esterne.

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