Avanti insieme, ma con quale spirito e quali linee guida? È l’interrogativo congiunto del Bari e del direttore sportivo Giuseppe Magalini. Gli incontri di queste ore in città con il dirigente mantovano e il suo vice Valerio Di Cesare, con il futuro tecnico e probabilmente il nome dell’allenatore per la stagione 2025/26 sul tavolo (più complicato pensare che si prosegua con Moreno Longo, legato al Bari da un altro anno di contratto), dovranno avere anche l’effetto di resettare contenuti e forma di quella che è stata la stagione 2024/25. Archiviata con il nono posto e l’esclusione dai playoff, “non un dramma” secondo il direttore sportivo perché “tanto il Bari non è retrocesso”, e con un parco giocatori impoverito e atteso da possibili novità alla voce “cavalli di ritorno” nei prossimi giorni.
Il feeling tra Magalini e la piazza di Bari, non è un mistero, non è ancora sbocciato. E chissà se questo accadrà. Il ds è stato tacciato di scarsa empatia e di una ridotta capacità di comunicare con l’ambiente. Ha deciso di parlare in poche occasioni e quando lo ha fatto non ha convinto. Quella dichiarazione d’intenti prima della debacle di Cosenza dell’1 maggio (“Centreremo i playoff e saremo qui a parlarne”) si è rivelata un boomerang e a due settimane e mezzo dalla fine della regular season si attende una conferenza stampa di fine stagione, come accade nella stragrande maggioranza delle piazze che vivono di calcio. Sul rettangolo verde, l’area mercato ha scelto la via dell’usato sicuro: tanti prestiti, altrettanti profili già affermati (da Lasagna a Falletti, passando per Maggiore) e qualche giovane senza però patrimonializzare alcunché e con poca voglia di guardare alle serie inferiori, da sempre bacino interessante per un mondo che vive di profili affamati come la B. Parallelamente a un rapporto da ricostruire, ci saranno degli interessi da allontanare: Mantova e Cesena continuano infatti a sondare con interesse il profilo di Magalini. Se conferma sarà, come tutti gli indizi uniti a un altro anno di contratto lasciano pensare, occorrerà far tesoro dell’annata che è stata per non ripeterne gli errori.