“Voglio una panchina che faccia paura agli avversari”. In casa Bari, il mantra di fine calciomercato del direttore sportivo Ciro Polito sta diventando realtà. Sono stati sufficienti 60 secondi per cambiare l’inerzia di una partita. Tanti sono trascorsi dall’ingresso in campo di Alessandro Mallamo e Simone Simeri, scelti da Michele Mignani per cambiare l’inerzia di Picerno-Bari, ferma sullo 0-0 dopo 65 minuti – e con nel mezzo due legni colpiti dai biancorossi Marras e Botta – e decisa al primo pallone toccato dai due protagonisti: invito al bacio del tuttocampista scuola Atalanta, zuccata vincente del centravanti campano, al gol numero 27 con la divisa del Bari.
Il numero 9 ha fatto gol al Viviani per la terza volta con la maglia del Bari, riscattando un errore pesante davanti al portiere del Potenza Marcone all’esordio in campionato. Questa volta l’attaccante si è fatto trovare prontissimo: per un gol pesante, pesantissimo, con dedica al direttore Ciro Polito, che su di lui punta molto, e che nel prepartita lo aveva visto arrabbiato per l’esclusione dall’11 iniziale. Nel calcio delle cinque sostituzioni la possibilità di intervenire con qualità e muscoli a gara in corso diventa un aspetto fondamentale. Che Mignani si gode, insieme alla solidità difensiva: l’innesto di Terranova ha garantito centimetri e leadership, buono anche l’impatto in gruppo di Ricci.
A due settimane dalla prima uscita a Potenza, questa volta dalla Basilicata è tornato un Bari in crescita e con sempre meno ruggine nella testa e nelle gambe. E soprattutto, che ritrova i tre punti fuori casa a più di cinque mesi dall’ultima volta. Prossimo banco di prova per le ambizioni biancorosse: Catania, seconda trasferta di fila in programma domenica.