Chi sarà il prossimo allenatore del Bari? La domanda non ha ancora una risposta definitiva. Ci sono però gli elementi sufficienti per supporre che alla guida dei biancorossi non ci sarà ancora Moreno Longo, nonostante un altro anno di contratto a legare l’allenatore piemontese e il club biancorosso. L’esonero non è ancora stato comunicato ma la scelta è stata presa: a pagare per il nono posto della stagione 2024/25, con l’area tecnica confermata nelle figure del direttore sportivo Giuseppe Magalini e del suo vice Valerio Di Cesare, sarà il tecnico. E proprio al tandem Magalini-Di Cesare il presidente biancorosso Luigi De Laurentiis ha assegnato due compiti: comunicare la decisione presa a Longo e lavorare immediatamente per il suo successore.
Al momento, nonostante una ridda di nomi esplorati e messi sul tavolo negli scorsi giorni – dal ritorno di Vincenzo Vivarini, già a Bari cinque anni fa e con Magalini per un biennio a Catanzaro, al sondaggio per Roberto D’Aversa, retrocesso con l’Empoli ma a caccia di una chance in A, fino al sorprendente Guido Pagliuca, deus ex machina della Juve Stabia, e ad outsider come Ignazio Abate – al momento le candidature concretamente in corsa per la panchina del Bari sarebbero due. Entrambi giovani, emergenti e alla ricerca di una nuova chance in panchina. Il primo profilo è quello di Alberto Aquilani: classe 1984, due anni fa alla guida del Pisa e già sondato dal Bari di Polito nell’estate del 2023, negli scorsi giorni è stato contattato almeno un paio di volte dal club biancorosso. Per l’ex calciatore tra le altre di Roma e Juventus, si tratterebbe di un ritorno in panchina ad un anno di distanza dall’avventura alla guida dei toscani, conclusa in tredicesima posizione con 46 punti raccolti. Allenatore da sempre considerato promettente, ha dalla sua in bacheca tre Coppa Italia Primavera e 2 Supercoppe alla guida delle giovanili della Fiorentina. Suggestiva anche l’altra ipotesi, che condurrebbe a un allenatore che sin qui non è mai stato titolare di una panchina in prima squadra ma ha avuto un maestro d’eccezione: parliamo di Salvatore Foti. Ex attaccante tra le altre di Sampdoria e Messina, 37 anni ad agosto, dal 2022 è stato il vice di José Mourinho prima alla Roma e poi Turchia al Fenerbahce, anni nei quali ha contribuito a portare la Roma a due finali europee, vincendo la Conference League contro il Feyenoord e arrivando fino alla finale di Europa League contro il Siviglia. Ora si sente pronto per la prima panchina da allenatore capo e sulle sue tracce ci sarebbero anche Sampdoria e Monza. Aquilani e Foti: due profili tesi a svecchiare, che potrebbero far da preludio anche a un’inversione di filosofia rispetto all’allestimento della squadra che andrà in campo, al momento da rifare da zero o quasi.