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Bari, Pereiro torna al San Nicola: a maggio il gol con la Ternana, ora Longo gli chiede il salto di qualità

L’ultima volta che Gaston Pereiro ha messo piede al San Nicola, a Bari lo ricordano bene. Dal suo piede mancino partì il tiro che, deviato da Di Cesare, finì alle spalle di Pissardo per il centro dell’1-1 nella finale di andata dei playout salvezza di Serie B. Era il 16 maggio del 2024 e una settimana dopo i biancorossi cancellarono le paure e lo spettro della retrocessione in C con la netta vittoria per 3-0 nella sfida di ritorno giocata al Libero Liberati. A otto mesi e mezzo da quella notte, il trequartista uruguaiano è pronto a tornare nell’Astronave di Renzo Piano e a farlo da protagonista. E, paradossi del calcio e della vita, tra coloro che lo hanno voluto fortemente in biancorosso c’è stato proprio Di Cesare, intanto diventato vice-direttore sportivo del Bari e protagonista, in asse con il ds Giuseppe Magalini, delle scelte di mercato.

Pereiro è stato il primo, se non l’unico, obiettivo inseguito e corteggiato nella sessione invernale di trattative per alzare il tasso qualitativo sulla trequarti. Con un Falletti intermittente, un Sibilli opaco al punto da farne materializzare l’addio in direzione Sampdoria, Manzari ancora troppo tenero nella fase conclusiva e Bellomo in grado di dare risposte quando è stato chiamato in causa, il Bari ha puntato tutto sul 29enne di Montevideo, che l’anno scorso in Umbria ha segnato 6 gol e offerto 3 assist in 20 partite e quest’anno nella Genova rossoblù non ha trovato spazio (appena due presenze da subentrante da metà ottobre ad oggi). Toccherà all’estro del mancino che ai tempi del PSV Eindhoven brillava in Eredivisie e in Champions League restituire vitalità a una fase offensiva oggi dodicesima per rendimento nel campionato di Serie B. La sua carriera in Europa è iniziata dopo due anni al Nacional, da lì la partenza per l’Olanda e l’approdo al blasonato club di Eindhoven con 118 presenze in cinque anni e 44 gol. Gaston Pereiro però in Italia non è ancora riuscito del tutto a spiccare il volo, ora ha una nuova rampa di lancio davanti e Longo lo aspetta a braccia aperte. E’, in teoria, l’uomo che manca al Bari: quello che si infila tra le linee e può sia andare verso la porta che garantire alla causa biancorossa assist negli ultimi metri del campo. Starà a lui dimostrare che la carta può affiancare la pratica. Il San Nicola, forse, era nel suo destino. E gli toccherà congiungere anche gli astri: è nato l’11 giugno, data nefasta dalle parti di Bari perché nel 2023, quel giorno, si giocò la finale playoff persa con il Cagliari.

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