Da una parte il Napoli e i suoi tifosi che vedono il secondo scudetto in tre anni sempre più vicino, dall’altro il silenzio che permea da più di una settimana il mondo Bari. Sono i due lati della medaglia della gestione sportiva della famiglia De Laurentiis. Se ad Antonio Conte el al suo gruppo basterà vincere contro il Cagliari già matematicamente salvo nell’ultimo turno di campionato, in programma venerdì sera allo stadio Maradona, dall’altro in casa biancorossa – archiviato un campionato deludente con il nono posto e l’esclusione dai playoff – ci si interroga sul futuro.
I primi punti di domanda riguardano l’area tecnica: la sensazione è che tra il direttore sportivo Giuseppe Magalini e l’ambiente non sia mai scoccata la scintilla. Ma i giorni successivi al termine della regular season non sembrano aver messo in discussione il rapporto tra le parti, vincolato da un altro anno di contratto. Discorso che di riflesso coinvolge anche l’ex capitano Valerio Di Cesare, oggi vice di Magalini. Moreno Longo, anche lui sotto contratto fino al 30 giugno 2026, è stato chiaro dopo il pareggio di Bolzano che ha mandato in archivio l’annata: è pronto a continuare, valutando le condizioni e gli obiettivi con la società. Su queste basi, ipotizzare una rivoluzione – caldeggiata da una piazza ansiosa di repulisti – appare esercizio più complicato di giorno in giorno. Per capire gli orientamenti della proprietà, però, occorrerà attendere almeno la prossima settimana.
Ancor prima delle pedine in panchina, nell’area tecnica e in campo vengono però i programmi e gli investimenti. Il Bari negli ultimi 24 mesi ha pagato una capacità economica ben inferiore rispetto a quella messa in campo da tante realtà di B. Una scelta dettata anche dai cordoni stretti dalla multiproprietà e dai suoi paletti temporali. Le cose potrebbero cambiare in caso di ingresso di un nuovo socio che entrerebbe con delle quote di minoranza. L’apertura della famiglia De Laurentiis a questo tipo di scenario sembra ormai conclamata. Rumors delle ultime ore hanno definito un identikit: sarebbero stati avviati contatti con un gruppo imprenditoriale statunitense operativo nel settore alberghiero e turistico, interessato anche al basket a Brindisi. Aggiornamenti tra le parti sul tema sarebbero – il condizionale è d’obbligo in tal caso – attesi a inizio giugno.