Così Marco Arturo Romano si è presentato alla piazza di Barletta. Sarà il nuovo presidente e amministratore delegato di un club costretto a ripartire dall’Eccellenza ma con speranze di ripescaggio in Serie D. Al tempo stesso sarà volto in copertina di una società che non ha voltato definitivamente pagina rispetto al passato: lo testimonia quel 40% rimasto nelle mani di Francesco Dimiccoli, figlio dell’ormai ex presidente onorario Mario. Romano avrà a disposizione il pacchetto di maggioranza ma non la totalità delle quote. Un paradosso che ha contribuito allo scetticismo che ancora imperversa in città.
Un’ora di conferenza fiume. Romano ha parlato per scrollarsi di dosso il passato, fatto di un addio burrascoso e con cause ancora in piedi dopo quattro anni alla guida della Viterbese, e per chiedere a più riprese di essere giudicato per quello che farà. Non vuole essere un padre padrone, la rassicurazione davanti a microfoni e telecamere. Sul campo, in attesa di capire se ci sarà un direttore sportivo e o un direttore dell’area tecnica affiancato da un consulente di mercato, si lavora già all’allenatore: un profilo di Serie D, lo ha definito Romano. Sondato l’ex Matera Gigi Panarelli, piace anche Massimo Pizzulli, da quattro anni alla guida del Martina.
Conquistare fiducia con i fatti. E con la consapevolezza che in tanti a Barletta hanno annunciato che per il momento non sottoscriveranno abbonamenti. Queste le missioni di Romano all’alba della sua esperienza pugliese, la prima della sua carriera nel calcio dilettantistico. Resta da capire chi lo affiancherà: non è passata inosservata la presenza a Barletta di Luca Tilia, avvocato capitolino e legale di Romano che nel quadriennio di Viterbo è stato vicino al club.