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Barletta si sveglia “divisa”: da una parte il progetto di Romano, dall’altra quello di Dibenedetto

Separati alla nascita, o meglio alla rinascita. Storia del Barletta 1922 e del Barletta Calcio Sport, denominazione che l’Audace Barletta potrebbe assumere di qui a poche settimane o a pochi mesi. La settimana che sta per andare in archivio nella Città della Disfida è stata quella degli annunci, delle conferenze stampa e dello smarrimento. Quest’ultimo coinvolge una tifoseria nel pallone, che dopo aver ingoiato l’amaro boccone della retrocessione in Eccellenza adesso è chiamata a vivere un cambio di rotta societario che ha portato alla presidenza del club Marco Arturo Romano, ex numero 1 della Viterbese, ma al tempo stesso ha garantito alla famiglia Dimiccoli il mantenimento del 40% del pacchetto nelle mani di Francesco, figlio dell’ex presidente onorario Mario.


Così, nelle ore in cui gli striscioni affissi in città contro la nuova dirigenza venivano rimossi e mentre Romano si presentava in una conferenza fiume il cui sunto era “giudicatemi per quel che farò”, a Barletta ha preso piede un altro progetto sportivo. Quello guidato da Michele Dibenedetto, imprenditore che per mesi ha trattato l’acquisto del 100% delle quote del Barletta 1922. Una volta rimasto fuori dalla corsa in favore di Romano, ha spostato le sue attenzioni sull’altra realtà calcistica di prima squadra esistente in città, l’Audace Barletta. Con un gruppo di amici – diversi imprenditori già in passato coinvolti nel Barletta 1922 e gli ex calciatori Lima e Da Silva – così definiti dallo stesso Dibenedetto, metterà a terra un progetto triennale partendo dallla base dell’Audace, in odor di ripescaggio in promozione. Barletta Calcio Sport, il nome individuato per la nuova realtà che potrebbe anche riprendere il logo adottato in passato dal Barletta Calcio.


Intrecci, messaggi da leggere tra le righe, segnali di distensione – come l’invito a giocare un’amichevole tra i due club in agosto – che dovranno però passare dal banco di prova per diventare realtà. Di certo c’è che al momento la Barletta del pallone si è divisa tra chi assicura che non seguirà il Barletta 1922 nelle partite casalinghe in segno di contestazione per la mancata discontinuità con il passato, chi invece antepone la maglia ai volti in società e chi ha già spiegato che dirotterà le sue attenzioni e la sua passione sull’Audace. Tutto in tre giorni, quelli della separazione di due progetti alla nascita. O forse, alla rinascita.

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