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Casarano, Di Bari pronto per la prima volta da allenatore capo tra i pro: c’è una “Panchina d’oro” da onorare

Una vittoria tira l’altra. È così che Vito Di Bari, dopo aver firmato il ritorno del Casarano nel calcio professionistico a 27 anni dall’ultima volta, si è trovato anche a festeggiare la Panchina d’Oro nel corso della The Coach Experience di Rimini. Un traguardo condiviso con gli otto allenatori che hanno condotto le rispettive squadre alla vittoria del proprio girone di Serie D e con la società rossazzurra, che ha tributato all’allenatore un comunicato di congratulazioni. Il premio è stato dedicato dall’allenatore andriese a famiglia, società, tifosi, staff tecnico e calciatori. Dediche che sanno di “impegno e grande empatia che hanno reso speciale un percorso” per usare le parole di Di Bari, abbinate a due ingredienti fondamentali: pazienza e sacrifici.

Leadership è la parola chiave nel vocabolario di Vito Di Bari. Non a caso, in tanti tra i protagonisti del Casarano 2024/25 hanno chiesto di restare in squadra proprio per continuare a lavorare con lui, che già aveva ben impressionato nelle precedenti esperienze in panchina: collaboratore nella Fidelis Andria 2021/22, salva ai playout in C grazie al successo sulla Paganese. Vice di Federico Giampaolo, oggi suo secondo, nel Bari 2023/24, capace di difendere la Serie B nello spareggio salvezza con la Ternana. A Casarano Di Bari ha dimostrato di saper anche guardare alla vetta e di agganciarla con le sue idee. Gli è bastato un girone per ipotecare il salto di categoria: 13 vittorie e quattro pareggi fino alla festa promozione nel 4-2 del Capozza con la Fidelis Andria, seguiti dai ko ininfluenti con Gravina e Siracusa tra campionato e Poule Scudetto: 17 risultati utili consecutivi, che hanno portato la squadra in testa fino alla fine.

Ora alle porte c’è l’estate della prima volta, preparatoria all’esordio da allenatore capo nel calcio professionistico. Di Bari la vive con la consapevolezza di chi ha firmato la vittoria di un campionato e con la voglia di stupire di chi a 42 anni ha dalla sua parte tutto il tempo per scalare gerarchie e collezionare esperienze di successo. Il rinnovo di contratto e la stretta di mano con il patron Antonio Filograna sono stati l’esito naturale di un percorso da vincente. I numeri sono dalla sua parte. Ora arriva la sfida più bella: ripetersi al piano superiore, in asse con il direttore generale Fulvio Navone e il direttore sportivo Antonio Obiettivo.

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