Un pareggio che sa di sconfitta. È quello rimediato dal Bari sul campo di Cesena. Per la settima volta in campionato la squadra di Moreno Longo va avanti nel punteggio e si vede raggiungere. Pagando l’effetto secondi tempi e una panchina che non incide. Questa volta c’è però un’aggravante: l’aver avuto di fronte un avversario in 10 uomini per l’espulsione di Calò e praticamente incapace per 80 minuti di chiamare in causa concretamente Radunovic nell’area di rigore biancorossa. È bastato però uno spunto di Kargbo per mandare in tilt una difesa fino a quel momento estremamente solida e generare l’azione che ha condotto al calcio di rigore trasformato da La Gumina, con un Bari incapace di riproporsi in avanti nel finale e anzi costretto a guardarsi le spalle per evitare altre imbucate. Dodicesimo pareggio in campionato, squadra che resta in settima piazza con Cesena e Palermo, scavalcata dal Catanzaro, e altra puntata del “vorrei ma non posso” scritta in questa stagione. In eredità restano questa consapevolezza, il ritorno al gol di Favilli e i 2000 e passa tifosi biancorossi presenti in Romagna. Tutti sospesi sul treno dei desideri.
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