Rabbia e consapevolezza. Ha due volti la medaglia di squadra che può giocarsela con tutti che il Bari porta in valigia al ritorno dalla trasferta di Cremona. Secondo 1-1 di fila dopo quello casalingo con il Cosenza, seconda partita con rimpianti legati alla direzione di gara. Questa volta a rendere tesi i nervi al fischio finale è stata la scelta del signor Manganiello di Pinerolo di valutare regolare un intervento in area lombarda di Ceccherini su Favilli all’87’ senza passare nemmeno dall’ausilio del Var. Un’operazione insolita, che in caso di scelta corretta può risultare sintomo di personalità ma che la revisione porta a valutare inesatta e quindi sinonimo di errore. E di due punti probabilmente persi per strada, che alimentano le fila dei rimpianti incarnate dai segni X contro Sampdoria e appunto Cosenza. Prima della topica di Manganiello c’era stato un primo tempo condotto dalla squadra di Longo, capace di passare in vantaggio con la splendida combinazione sull’asse Sibilli-Lasagna e di legittimare lo 0-1 attraverso gioco e personalità, e una seconda parte di gara rimessa in piedi dalla Cremonese con un cambio di assetto tattico, fortuna sulla deviazione di Vicari alle spalle di Radunovic sul destro di Sernicola, e qualità dalla panchina. Mettendo da parte l’amarezza per le scelte arbitrali, alla sosta il Bari ci arriva con 10 punti, sei gare di fila da imbattuto e la volontà di mettere le tende nella parte sinistra della classifica.
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