Per sentire parlare per la prima volta Vincenzo Maiuri da allenatore del Cerignola occorrerà attendere lunedì 7 luglio alle 19, orario in cui è stata fissata la conferenza stampa di presentazione del successore di Giuseppe Raffaele. Per decifrare però le idee di gioco del 56enne nato a Milano e passato per le panchine di Legnano, Matera, Fasano, Grottaglie, Nardò, Brindisi, Casertana, Taranto, Nocerina, Portici, Sorrento e Cavese occorre affidarsi al suo passato in panchina. Ha firmato un contratto biennale, sintomo della volontà della proprietà e del direttore sportivo dei gialloblù Elio Di Toro di costruire insieme un progetto nel solco del lavoro fatto prima con Pazienza e poi con Raffaele. Maiuri ha prevalso in quella che alla fine era diventata una corsa a tre con Di Donato e Buscé e che aveva visto nell’elenco dei partecipanti anche Bertotto, Troise e e Falsini. Maiuri assicura equilibrio, dote spesso esibita in carriera quando ha dovuto gestire situazioni complesse come quella della scorsa stagione a Cava dè Tirreni, quando da subentrante aveva portato la squadra fuori dalle sabbie mobili fino al dodicesimo posto finale. Sul campo, in carriera ha spesso alternato 4-3-3 e 3-5-2. Trasformismo tattico sarà la keyword su cui sarà innestato anche il seme del nuovo Cerignola. Allo start della stagione, in programma il 10 agosto ad Avellino per il preliminare di Coppa Italia, manca poco più di un mese. Margine temporale utile per i primi passi sul calciomercato: ci sono da definire i nomi dei successori di Romano e Salvemini, passati al Benevento, e i destini di Capomaggio, Tascone e Russo, attenzioni da diversi club. C’è anche da valutare quali giocatori tra quelli rosa saranno più adatti ai concetti e ai principi del nuovo allenatore. Valutazioni, con una certezza sullo sfondo: Maiuri ha scelto la Puglia per fare il salto di qualità e alzare l’asticella in una carriera nel segno dell’affidabilità.
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