CalcioSport

Dalle gioie negate al gol più bello: D’Errico chiude il cerchio, a Bari è partito il countdown verso la B

C’è chi lo chiama karma, chi invoca la giustizia divina, chi il destino. Senza tirare in ballo gli dei, per Andrea D’Errico si può certamente parlare di un cerchio che si chiude. Un cerchio il cui primo punto viene tracciato in estate, quando il colpo D’Errico, primo acquisto dell’era Polito, è stato finalizzato grazie alla società che, nonostante il mercato in uscita fosse ancora sostanzialmente fermo, come raccontato dal ds ha deciso di fare uno sforzo dando carta bianca al direttore, per quello che lui stesso definiva un giocatore top. Svincolatosi dal Monza dopo 6 stagioni, provocando l’ira dei tifosi locali che lo ritenevano un beniamino, D’Errico approda alla corte di Mignani dove, da subito, diventa perno centrale del progetto tattico del mister genovese. Eppure, il rapporto tra l’allenatore dei galletti e il numero 14 ha vissuto alti e bassi, per via del carattere fumantino del 29enne milanese: “Mi fa sorridere e incazzare”, disse di lui il tecnico nel post-partita di Turris-Bari: chiaro il riferimento al momento poco brillante vissuto in quel periodo da D’Errico che, come lasciò intendere Mignani, si applicava poco in allenamento rispetto al resto della squadra, comportamento costatogli 4 esclusioni per scelta tecnica nel corso della stagione. Ma chi vince ha sempre ragione, ed evidentemente l’allenatore dei pugliesi ha saputo gestire alla grande sia il rapporto con D’Errico che il suo rendimento in campo. Giocatore determinante, autore di 4 reti e 7 assist, che nell’ultimo mese si era visto negare ben due gioie da altrettante sviste arbitrali: la prima contro il Picerno, una rete che sarebbe stata meravigliosa, con il pallone che entra non una, ma ben due volte sotto lo sguardo svogliato dell’assistente. E la seconda contro il Foggia, nel derby, con la sfera calciata a mille all’ora che picchia sulla traversa e quasi certamente varca la linea di porta, sebbene l’esultanza del gol se la prenda Cheddira, lesto a intervenire per correggere l’errore della terna. Eppure, nella partita più importante della stagione, finalmente D’Errico è riuscito a prendere il palcoscenico tutto per sè: una gemma rara, un colpo da biliardo, messo a segno al Ceravolo di Catanzaro nella sfida che consegna al Bari una grossa, grossissima fetta di Serie B. Il primo acquisto della stagione, cercato, voluto, che mette a segno il gol che, più di tutti fin qui, profuma di promozione. Il cerchio si è chiuso anche stavolta.

Vedi anche

Back to top button