Squadra forte, sì. Squadra seria, sì. Squadra ancora incompiuta, sempre sì. Tutto confermato anche a Foggia nel derby contro l’Heraclea per la Fidelis. L’1-1 sul campo di una delle due vice capolista del raggruppamento – ci mancherebbe altro – è un risultato che non può essere disprezzato. Ma il pari lascia dei rimpianti. Agli andriesi e a Giuseppe Scaringella. Per non aver saputo custodire gelosamente il gol del vantaggio di Tagliarino, nel recupero del primo tempo. Per aver servito su un piatto d’argento il pari ai padroni di casa.
Dopo dieci giornate, la Fidelis è la migliore per rendimento interno del girone, insieme al Fasano: quattro vittorie e un pari al “Degli Ulivi”. È tra le peggiori per fatturato esterno: tre pareggi e due sconfitte in cinque esibizioni con la valigia da viaggio. Da dove si riparte? Sicuramente dalla prestazione dello “Zaccheria”, tutt’altro che da buttare.
L’Andria è forte e deve ragionare da squadra forte. Non può e non deve minimamente pensare di accontentarsi di un campionato interlocutorio. Fondamente l’incrocio di domenica al “Degli Ulivi” contro l’Afragolese, con fischio d’inizio previsto alle ore 15. Di fronte una delle squadre più in forma del girone: sei vittorie nelle ultime sette per i campani, addirittura quarti in classifica dopo una partenza in affanno.



