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Fidelis, si dimette il vice presidente Catapano: “Decisione sofferta, continuerò a tifare Andria”

Ha 68 anni e 60 li ha trascorsi al fianco della Fidelis, prima da tifoso passionale, poi da componente di rilievo dell’attuale società. Giuseppe Catapano resterà per sempre un appassionato dei colori biancazzurri e continuerà a seguire con il solito entusiasmo la squadra della sua città. Oggi si è dimesso in maniera irrevocabile da vice presidente della Fidelis Andria 2018 e dalla carica di consigliere di amministrazione della stessa Srl. Lo ha comunicato ufficialmente al presidente Aldo Roselli e alla società definendo la decisione “sofferta, in virtù della passione di una vita per i colori biancazzurri”. Colori che non smetterà di amare e onorare, ha scritto Catapano. Nessuna polemica, come nel suo stile. Va via in punta di piedi, dopo che è stato uno degli artefici della rinascita andriese, con il 23% di quote della Uniti per la Fidelis, la holding che detiene il 90% della Fidelis Andria: era l’estate del 2018 – lo ricordiamo – quando ci fu la necessità di ripartire con un nuovo progetto, a pochi giorni dalla mancata iscrizione al campionato di serie C. “L’esperienza della vita – si legge ancora nella lettera inviata alla società – ti insegna a fare le scelte con lucidità e soprattutto con realistico senso della misura. Devo prendere atto che il mio tempo è finito con questa fantastica salvezza in serie C, il cui maggiore artefice rimane il favoloso e mai domo tifo andriese. Ringrazio il presidente Roselli e tutti i collaboratori che hanno condiviso con me, dalla rifondazione del 2018, quattro anni di emozioni e sacrifici fatti con amore incondizionato”. La Fidelis, dunque, perde uno dei protagonisti principali delle ultime stagioni nelle gerarchie societarie, di certo non un tifoso come Giuseppe Catapano, che fa riferimento nella lettera anche allo storico inno di Cristoforo Porro e alla celebre frase “Allo stadio la domenica andremo in diecimila”. Questo è il suo auspicio. Questo è il suo pensiero. Questo è il suo cavallo di battaglia: continuare ad andare al “Degli Ulivi” per sostenere la Fidelis.

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