“72 ore per capire chi sarà a raccogliere il testimone di Giuseppe Di Benedetto alla guida della Fidelis Andria”: è l’indicazione della sindaca Giovanna Bruno contenuta nelle brevi dichiarazioni rilasciate all’esito dell’incontro con i quadri dirigenti della società calcistica tenuto a palazzo di città dal pomeriggio di ieri e da cui è sorprendentemente emersa l’uscita di scena dell’imprenditore di Trinitapoli. Peraltro, elemento singolare, ad affermare che da ieri la Fidelis non è più nelle mani di Di Benedetto è stata la sindaca mentre il presidente ha pronunciato poche parole con cui ha confermato l’impegno a sopportare il pagamento fino a fine stagione delle spettanze dei tesserati, elemento utile e necessario per ottenere le liberatorie, circostanza questa essenziale per consentire l’iscrizione al prossimo campionato di serie D. Alla riunione hanno preso parte anche l’amministratore Michele Montuori, persona di fiducia del presidente e che, nelle parole della sindaca si intende, dovrebbe uscire di scena al termine delle 72 ore, il direttore generale della Fidelis Pastore, il consulente della Fidelis Michele Lopetuso e altri consulenti che sarebbero incaricati di redarre e proporre la cosiddetta procedura di crisi che consentirebbe alla società di ritornare in bonis rispetto alla attuale sproporzionata situazione debitoria, con un esborso molto più contenuto. Ma questo è un futuro ancora lontano perché l’elemento essenziale per vedere l’Andria in campo anche nel prossimo campionato di serie D è che siano pagate le spettanze dei tesserati fino a fine stagione. È l’unico elemento di chiarezza emerso dalle dichiarazioni di sindaco e presidente ma non è dato sapere se a queste parole corrisponda un impegno scritto e soprattutto garantito.
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