Per il momento, tutto tace. Dopo l’annuncio del disimpegno da parte di Nicola Canonico, si attendono gli sviluppi. Alle porte c’è la scadenza del 16 aprile: entro quella data occorrerà pagare stipendi e oneri erariali per tesserati e dipendenti per non incorrere in punti di penalizzazione, che verrebbero eventualmente scontati nella prossima stagione. Ma il futuro del Foggia, ad oggi, è un autentico rebus. Il club è sospeso, con Canonico che ha sostanzialmente minacciato di non iscrivere la squadra al prossimo campionato nell’eventualità non dovessero affacciarsi imprenditori disponibili a rilevare il Foggia ma alle sue richieste, ovvero contemplando un’operazione di complessivi 6 milioni di euro. Alla finestra c’è una corposa cordata di imprenditori locali, che dopo qualche chiacchierata attraverso qualche emissario fatta con Canonico nei giorni passati, si è messa in attesa. Ad incidere, probabilmente, è anche l’incertezza dovuta alla categoria, rimessa in discussione dalla squadra dopo le quattro sconfitte di fila. In ogni caso, da quanto filtra da ambienti vicini alla cordata, il gruppo non andrà al di là di un’offerta complessiva che si aggirerà attorno ai 3 milioni e mezzo di euro, lontana da quelle che sono le richieste di Canonico. Il tutto mentre contestualmente alla preoccupazione cresce il malumore del tifo, organizzato e non, che si interroga oggi più che mai sul futuro della ultracentenaria società rossonera.
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