Si va verso il braccio di ferro, frutto di una tensione che è nei fatti. Da una parte i sei calciatori del Foggia che, all’indomani del mancato pagamento degli stipendi dello scorso 16 aprile, si sono rivolti al collegio arbitrale, richiedendo, così come da norma, lo svincolo d’ufficio. Si tratta del capitano, Salines e di Gala, Emmausso, Danzi, Mazzocco e Silvestro. Sull’altro fronte c’è la società rossonera, che fa leva sul fatto che quei pagamenti sono stati poi eseguiti qualche settimana più tardi, il 5 giugno e sulla motivazione, fornita anche in una conferenza stampa e alla presenza dell’amministratore giudiziario, relativa alla giustificazione di quello che era il momento che il club viveva, spiegato poi dai successivi provvedimenti giudiziari che hanno svelato intimidazioni a presunto scopo estorsivo nei confronti dei vertici del Foggia. Motivazione, quest’ultima, che non a caso è stata ritenuta sufficiente dal Tribunale Federale Nazionale per rinviare al 19 di giugno la decisione relativa ad una possibile penalizzazione a carico del club. La sentenza del collegio arbitrale sarà peraltro antecedente a quella data ed è verosimile che lo stesso organo attendi di comprendere prima quella che sarà la linea che deciderà di adottare il Tfn. Ciò che è certo, è che la situazione è destinata a lacerare la frattura tra le parti. Sul fronte societario è stato siglato il patto di riservatezza tra l’attuale proprietà e la Building, la società che ha manifestato interesse per l’acquisizione del Foggia. Decisivi, in tal senso, saranno prossimi giorni per comprendere se la trattativa sarà destinata ad entrare nel vivo o ad arenarsi definitivamente.
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