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Il Bari di Mignani corre quanto quello di Conte? La risposta è nei numeri

Ma il Bari di Michele Mignani vale quello di Antonio Conte, l’ultimo in grado di conquistare la promozione in Serie A? Riavvolgendo il nastro alla stagione 2008/09 e confrontando i dati di allora con quelli di oggi, la risposta sarebbe positiva. Infatti i 33 punti che dopo 20 giornate valgono il quarto posto a -3 dalla promozione diretta, rappresentata da Reggina e Genoa, sono molto vicini ai 34 incamerati da De Vezze e compagni nelle prime 20 giornate del campionato di B giocato 14 anni fa. Quel gruzzoletto però era sufficiente ai biancorossi per stare tra le prime due in classifica, a meno uno dal Livorno capolista. Quello attuale, complice il cammino monstre del Frosinone, comporta un -9 dalla vetta per Cheddira e soci. Il ruolino di marcia del Bari di oggi, impreziosito dal 4-0 al Parma nella prima uscita ufficiale del 2023, conferma però la bontà del lavoro fatto da Michele Mignani, all’esordio in B a 50 anni. Suo figlio Guglielmo, attaccante con l’Orvietana, racconta la filosofia di papà in panchina.


Scorrendo i numeri, l’interrogativo è: dove può ancora migliorare il Bari di Mignani? Sicuramente nel rendimento casalingo. Su 10 uscite, sono 14 i punti conquistati. Quello di Conte in 11 partite giocate al San Nicola allo stesso punto della stagione aveva ottenuto davanti al pubblico amico 21 punti. Le proporzioni cambiano, e non poco, se si guarda al percorso dei biancorossi fuori casa: ben 19 su 10 uscite i punti ottenuti dal Bari di oggi, 13 su 9 partite quelli della squadra di Conte. Il Bari di oggi prevale per gol fatti – 34 a 21 – ma ha incassato due gol in più di quello di 14 anni fa. Dati da preservare e migliorare nella seconda parte di stagione, a partire dalla trasferta di venerdì sera a Palermo. Questo Bari sin qui vale quasi quello di Antonio Conte. E la storia insegna come andò a finire…

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