Forse è presto per parlare di crisi. Ma, in casa Bari, senza dubbio qualche campanello d’allarme inizia a suonare. E se il capitombolo di Francavilla, a cui aveva fatto seguito la vittoria contro il Catanzaro, sembrava essere stato archiviato come il classico incidente di percorso, la sconfitta di Castellammare contro la Juve Stabia lascia emergere più di qualche dubbio. Sul pacchetto arretrato, innanzitutto. Vero punto di forza nelle prime 7 giornate, in cui il Bari aveva incassato appena 3 reti, mantenendo in 4 occasioni inviolata la porta. Anello debole negli ultimi 6 match, in cui i biancorossi hanno subito ben 9 gol senza mai riuscire a finire una partita con Frattali imbattuto. E se le marcature realizzate da Turris, Campobasso e Catanzaro si sono poi rivelate indolori ai fini del risultato finale, i gol segnati da Foggia, Virtus Francavilla e Juve Stabia sono costati rispettivamente un pareggio e due sconfitte.
Un cammino che inizia a farsi accidentato per una squadra che punta alla vittoria finale, con mister Mignani che, dal canto suo, ha più volte rimarcato l’importanza di avere una squadra equilibrata e attenta a non prendere gol. Non giova l’assenza di capitan Di Cesare, che rimarrà fuori almeno fino a 2022 inoltrato. Preoccupa, inoltre, il fin qui scarso rendimento di Gigliotti, protagonista in negativo a Castellammare con un rigore procurato e un’espulsione rimediata nel finale, e a cui forse manca ancora il giusto feeling con il collega Terranova. Difetti che, prima che possano diventare un problema serio, il mister dei biancorossi dovrà necessariamente correggere.