Nel pomeriggio di domenica 1 agosto è diventato l’uomo più veloce delle Olimpiadi di Tokyo, conquistando la medaglia d’oro nei 100 metri, primo italiano a riuscire nell’impresa a cinque cerchi. Qualche ora dopo, Marcell Jacobs è stato nominato cittadino onorario di Barletta. Una scelta ufficializzata sui social – in attesa di delibera – dal sindaco Cosimo Cannito, legata al fatto che l’atleta nato a settembre del 1994 in Texas da madre italiana e cresciuto a Desenzano del Garda da quando aveva un anno e mezzo ha indicato più volte nel barlettano Pietro Mennea, primatista mondiale della specialità dei 200 metri dal 1979 al 1996, il suo idolo. “Accolgo la proposta, giunta da più cittadini, di conferire la cittadinanza onoraria barlettana a Jacobs”, ha spiegato Cannito recependo un tam tam generato sul web appena Jacobs aveva fissato il cronometro a 9’80” in Giappone. Barletta alla ‘Freccia del Sud’ aggiunge così un altro cittadino onorario che fa della velocità la sua maggiore qualità in pista.
Ma la domanda che sorge spontanea è: quanto ha fatto Barletta per onorare il mito di Mennea? La risposta, che certo non può soddisfare, oggi è tutta in quei 100 metri che separano la porta di ingresso dello stadio comunale Cosimo Puttilli, oggetto dell’ultima – si spera – fase dei lavori di un restyling avviato a giugno del 2015 – e il sottovia Alvisi, dove spicca il murale dedicato a Pietro lungo la salita che costeggia il ponte, in direzione via Vittorio Veneto, e realizzato da Borgiac con il sostegno di alcuni privati e su input dell’ex calciatore del Barletta Giuseppe Lanotte. Una pittura murale ciclopica, che ritrae Pietro Mennea “in corsa”. Di fianco, in basso a destra, un numero importante: “19″72”, il tempo con cui il campione sancì il record mondiale nella finale dei 200 metri alle Universiadi di Città del Messico, il 12 settembre di quasi 42 anni fa.
Nel mezzo, c’è un’enorme incompiuta: la pista di atletica leggera del Cosimo Puttilli, omologata per meeting internazionali, inaugurata in pompa magna da interpreti della politica e del mondo dello sport a novembre del 2017 e mai utilizzata, essendo parte integrante di una struttura inagibile. Attende di essere valorizzata, come la salita del Vaglio dove Mennea si allenava o il litorale di ponente, che di Pietro porta solo il nome e un’area pedonale destinata ai runner ma bisognosa di correzioni su un manto stradale gibboso. “La fatica non è mai sprecata…soffri ma sogni”, era l’invito di Mennea alla strenua resilienza, a non demordere mai, un urlo di forza ed energia. Lo stesso esibito da Jacobs al traguardo di Tokyo, con la speranza che al riconoscimento dei cittadini onorari equivalga il ricordo per chi da Barletta è partito alla conquista del mondo dello sport.