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Lecce, capitan Mancosu operato per un tumore: torna in campo un mese dopo l’intervento e si racconta sui social

“Mi sono operato di tumore lo scorso 26 marzo. E ho già vinto”. Marco Mancosu, capitano del Lecce, club di Serie B in corsa per la promozione in A, ha scelto un post sul proprio profilo Instagram per spiegare che la sua assenza dal campo lungo tutto il mese di aprile non era dovuta a una semplice appendicite, come invece comunicato dal club. Tornato in campo sabato 1 maggio contro il Cittadella, Mancosu è stato infatti operato per un tumore lo scorso 26 marzo. Dopo un primo intervento, ha spiegato in una lunga lettera affidata ai social, si sarebbe dovuto recare a Milano per capire se fosse il caso di sottoporsi a chemioterapia.


Appuntamento rimandato a fine stagione, perchè adesso vuole “fare la cosa che amo di più al mondo: giocare a calcio – spiega la lettera – La vita può non essere sempre giusta perché non penso che nè io nè nessun altro a questo mondo meriti di avere un tumore ma penso anche che non debba mai mancare il coraggio, il coraggio di affrontare ogni tipo di avversità che la vita ci mette davanti, il coraggio di prendersi responsabilità, il coraggio di mostrarsi deboli ed essere più forti di quanto si creda. Questo per me significa essere UOMO e sinceramente, credetemi, di tutti gli errori che faccio, di un rigore alto o di un errore davanti al portiere, di queste cose non me ne frega un cazzo perchè sono cose che succedono solo a chi si prende la responsabilità di fare, di avere coraggio, di provare, di sbagliare e riprovare ancora”.


Una posizione accolta dal Lecce, che ha successivamente pubblicato una nota ufficiale: “Il nostro capitano Marco Mancosu oggi ha deciso di raccontare, prima ai suoi compagni e poi pubblicamente, della sua malattia. In questi mesi così difficili, abbiamo cercato silenziosamente e con grande rispetto di stare vicino al calciatore e di sostenerlo, per quanto possibile, in un percorso molto duro. Ci scusiamo per aver dato informazioni non veritiere sulla reale entità del problema, ma era l’unico modo per rispettare la privacy di Marco e lasciare a lui ogni scelta sulla possibilità di parlarne pubblicamente – si legge nel comunicato -Marco, dopo essere stato operato e nonostante fosse indisponibile, ha scelto di seguire la squadra anche in trasferta e stare vicino ai compagni”.

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