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Obiettivo playoff fallito. Il Bari è una scatola vuota ma per Magalini “non è la fine del mondo”

Per Giuseppe Magalini, direttore sportivo del Bari, aver mancato l’obiettivo minimo fissato dalla dirigenza non è un dramma. La squadra da lui costruita ha totalizzato 48 punti sui 114 a disposizione, ha chiuso il campionato di B alle spalle di squadre meno costose per monte ingaggi come Juve Stabia, Catanzaro e Cesena. Le parole del dirigente dopo il nono posto certificato dal pareggio di Bolzano sono ben diverse da quelle pronunciate con tracotanza davanti ai microfoni a fine aprile, prima della rovinosa trasferta di Cosenza.

No, il Bari i playoff non li ha raggiunti, nonostante un’annata in cui squadre costate decine di milioni come Modena, Frosinone, Salernitana e la retrocessa Sampdoria hanno fallito sul piano tecnico. Per Magalini il nono posto è frutto di una sommatoria di errori. Fino al finale di stagione horror, con tre sconfitte nelle ultime cinque partite.

La sensazione è che ora siano tutti in discussione: dal ds all’allenatore, passando per una squadra che per tre quarti ha già svuotato gli armadietti con la consapevolezza di non avere più un legame contrattuale con il Bari. Per il dirigente mantovano a Bolzano non poteva essere tempo di processi.

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