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Pavone-Sipos-Bolsius: la Fidelis Andria di Cudini ha un attacco multietnico

Ci sono un italiano dal nome sudamericano, un croato e un olandese. Non è una barzelletta, perché l’obiettivo è quello di far piangere le difese avversarie. Mission del rinnovato attacco della Fidelis Andria, che Mirko Cudini sta allenando e allevando nel ritiro di San Giovanni Rotondo variando schemi, passando dalla difesa a 3 a quella a 4, ma mantenendo intatto l’assetto offensivo: tre uomini davanti a tutti, con un riferimento centrale e due esterni schierati spesso e volentieri a piede invertito, con licenza di stringere il campo e calciare verso la porta avversaria. Identikit, da destra verso sinistra, di Fabian Pavone, Leon Sipos e Don Bolsius.


Pavone, classe 2000 originario di Atri, è arrivato in biancoazzurro con la formula del prestito dal Parma. Nonostante la giovane età, ha già collezionato più di 100 presenze nel professionismo – 7 in B con il Pescara – realizzando 29 gol. Arriva dalle 30 presenze condite da 3 gol nel girone C con la Turris e garantisce imprevedibiità e un sinistro molto educato, unite a un fisico brevilineo che lo ha aiutato a entrare subito in forma. Dal metro e 69 di Pavone si passa al metro e 93 di Sipos. Anche lui classe 2000, ha rappresentato sin qui l’investimento più pesante dal punto di vista economico della campagna acquisti biancoazzurra: prestito oneroso con diritto di riscatto e controriscatto dallo Spartaks Jurmala, club lettone che ne detiene il cartellino. La garanzia è nelle sette reti realizzate negli scampoli di gara giocati con il Catania, dove la concorrenza era rappresentata da un certo Luca Moro. L’obiettivo è dimostrare di poter essere una certezza anche da titolare: le spalle larghe, d’altronde, non mancano certo al talento cresciuto nella Dinamo Zagabria. Il più esperto del tridente è Bolsius: 24enne olandese cresciuto nel settore giovanile del Den Bosch, è arrivato in Italia nella scorsa stagione ed ha indossato prima la maglia della Fermana e poi quella del Campobasso, proprio alla corte di Cudini. Fatturato complessivo: 25 presenze condite da 4 gol. Segni particolari: dribbling e una fase offensiva che lo porta a svariare da sinistra a destra. Contro il Barletta il tridente, complice l’assenza di Bolsius, non si è visto: al posto dell’Orange ha giocato Lorenzo Persichini, attaccante che l’anno scorso si è messo in luce in D con la maglia del Nuova Florida, firmando 17 gol e 9 assist in 33 gare di campionato.


Alle loro spalle ecco le alternative baby, rappresentate dai classe 2003 Orfei e Mercurio, e un’incognita come Sorrentino, autore del gol salvezza ma non ancora certo di restare in biancoazzurro sebbene lo staff apprezzi la sua capacità di lavorare in silenzio e con spirito di sacrificio. Destinati a partire, complici ingaggi pesanti e un rendimento non all’altezza della loro fama, Tulli e Di Piazza, per i quali si sondano soluzioni in C e in D. La certezza è in quel trio: Pavone-Sipos-Bolsius. Un attacco multietnico per una Fidelis che vuole voltare pagina.

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