Per ritrovare se stesso ha fatto ritorno in Puglia, lì dove fino alla scorsa stagione aveva fatto registrare il miglior score davanti al portiere avversario, con il Manfredonia 2016/17 e 13 reti nella regular season. Storia di Giancarlo Malcore, simbolo di un Audace Cerignola che dopo un avvio di campionato a fari spenti e nel segno della restaurazione e del ridimensionamento e ha concluso il girone H di serie D in crescita e accarezzando anche la qualificazione ai playoff. Gli sono bastate 24 partite per segnare 21 reti e issarsi più in alto di tutti nella classifica cannonieri del girone H di serie D. Un terzo delle reti dell’Audace, miglior attacco della competizione con 62 centri complessivi, sono arrivate dai suoi piedi. O dalla sua testa. O dalle sue serpentine. O ancora, dalle sue conclusioni precise e potenti dal limite dell’area. Già, perché il Malcore ammirato a Cerignola ha dimostrato di saper segnare in ogni modo. Soprattutto, di saper fare gol pesanti e firmare marcature multiple in grado di orientare il risultato di una partita. Lo confermano le doppiette contro Molfetta, Lavello, Picerno e tripletta con il Casarano. A impressionare del centravanti classe 1993 nato in provincia di Brindisi e cresciuto calcisticamente nel Lecce c’è il rendimento nel girone di ritorno: 17 gol nelle ultime 14 partite, quattro centri consecutivi nelle ultime quattro gare contro Aversa, Fasano, Taranto e Nardò, Il percorso calcistico lo ha portato a toccare la C con Nocerina, Chieti e Paganese, a conoscere la B con Carpi – dove lo ha portato Matteo Lauriola, il direttore sportivo che lo aveva riscoperto a Manfredonia – e Cittadella e infine a tornare in C con Fermana e Pergolettese. Cinque gol nell’ultimo biennio lo avevano spinto a rimettersi in gioco e per farlo Malcore aveva accettato la chiamata di Pazienza, Di Toro e del Cerignola. La prima volta allo stadio da tesserato dell’Audace risale al 18 ottobre, sugli spalti del Poli di Molfetta dove la sua squadra cedeva per 2-1. Impatto con il piede pigiato sul freno, tanto che la Serie D si sarebbe fermata due settimane dopo a causa del Covid e sarebbe ripartita solo sei settimane dopo. Il centravanti ha approfittato di quel mese e mezzo per rimettersi in forma e in carreggiata. Poi, lievi acciacchi fisici esclusi, non si è più fermati .Chevanton, uno dei suoi idoli d’infanzia, diceva che prendevo sempre la porta. Aveva ragione. Inevitabile che la C gli abbia (ri)messo gli occhi addosso, con la stessa intensità con cui il Cerignola vorrebbe trattenerlo in squadra. Nel calciomercato della torrida estate 2021 uno dei nomi in copertina è Giancarlo Malcore, il ragazzo che gli amici chiamavano il “Fernando Torres del Salento”.
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