Una cinquantina di persone attese dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari il prossimo 9 settembre, quando è stata fissata l’udienza camerale nel procedimento “Mari e Monti” contro il clan garganico “Libergolis-Miucci”. Si tratta del procedimento che stabilirà il rinvio a giudizio, già avanzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per una serie di accuse che vanno dall’associazione mafiosa al traffico di droga, passando per estorsioni e detenzione e porto abusivo di armi. Nell’elenco degli imputati figurano nomi di spicco: da Enzo Miucci al fratello Leonardo, da Giovanni Caterino, il basista della strage di San Marco in Lamis a Roberto Prencipe. Nell’elenco figurano anche alcuni pentiti, come l’ex boss viestano, Marco Raduano, Matteo Pettinicchio, Giuseppe Stramacchia, Matteo Lauriola e Gianluigi Troiano. Molteplici sono le contestazioni: dalle intimidazioni ad imprenditori locali alle presunte estorsioni sui lavori pubblici, fino al controllo delle piazze dello spaccio di sostanze stupefacenti. Un’indagine articolata, quella portata avanti da forze dell’ordine e magistrati, frutto di anni di lavoro che hanno consentito di smantellare un’organizzazione articolata, ritenuta responsabile di una lunga scia di sangue sul territorio. Tra le parti offese anche i Comuni di Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Mattinata e Vieste.
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