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Bari, si attende il cambio di passo: sin qui Caserta come Longo. Grana Sibilli in vista

Il cambio di passo, almeno al momento, non c’è stato. E le prime impressioni di settembre sul Bari reduce dalla sosta per le nazionali non sono state positive. Il 3-0 di Modena, risultato condizionato da due calci di rigore (il secondo, in particolare) molto severi assegnati dall’arbitro Calzavara, ha avuto l’effetto di un uppercut inatteso, proprio quando il pugile a tinte biancorosse stava riprendendo confidenza con il ring. Quasi profetico era stato il direttore sportivo Giuseppe Magalini nella conferenza stampa di fine calciomercato, ricordando che i complimenti vanno sempre accompagnati dai punti. E al Braglia il Bari ha fatto passi indietro rispetto alle prime due uscite stagionali. Il risultato finale è esito di una prova con pochi acuti e tanti bassi. La difesa continua a non convincere, a centrocampo è mancato il guizzo vincente, nonostante un Pagano capace di presentarsi due volte davanti al portiere avversario, e l’attacco non è praticamente mai riuscito a combinare in maniera efficace. Fabio Caserta al fischio finale non ha nascosto la polvere sotto il tappeto.

Il confronto con il Bari di un anno fa rende l’idea di un processo di maturazione ancora lungo all’orizzonte. Il fatturato è di un punto dopo tre giornate, come nella gestione Longo all’alba della stagione 2024/25. Anche 12 mesi fa, come oggi, i biancorossi avevano lasciato a Modena tre punti.

Testa al Palermo, prossimo avversario venerdì sera. Al Barbera sarà tempo di sfidare una delle corazzate del campionato.

Parallelamente al campo, il Bari deve affrontare la grana Sibilli. La Procura Federale ha avviato un procedimento nei confronti del numero 7 biancorosso: all’attaccante sarebbero state contestate scommesse su partite di tennis e calcio, ma questi non hanno rivelato nessun comportamento penalmente perseguibile. Gli atti sono ancora secretati ma si va verso il patteggiamento con annessa squalifica.

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