Ancora una volta è un esterno a salvare la maggioranza di Giovanna Bruno chiamata ieri nel consiglio comunale ad approvare il bilancio consolidato dell’ente. Alla fine è tornato a sedersi tra i banchi dell’aula consiliare Michele Bartoli, eletto nella maggioranza con la lista Futura, poi fuoriuscito e da tempo riferimento andriese del consigliere regionale barlettano di Forza Italia Giuseppe Tupputi. È stato lui il salvagente cui la sindaca Giovanna Bruno si è aggrappata per consentire che si potesse votare il bilancio consolidato del comune che deve essere approvato entro il 30 settembre. La mancata approvazione non avrebbe comportato la caduta dell’amministrazione ma avrebbe rappresentato plasticamente l’incapacità di andare avanti. Il salvataggio in extremis da parte di Bartoli, considerando che la maggioranza ha dovuto appoggiarsi anche sulla presenza di Vincenzo Montrone, altro fuoriuscito dalla coalizione ma che in diverse occasioni ha recitato il ruolo della stampella, fa registrare comunque le difficoltà della sindaca Bruno a tenere insieme i pezzi di un gruppo dilaniato da rapporti tesi. Per raggiungere il numero legale la sindaca ha dovuto elemosinare presenze dall’opposizione prima in aula
E poi anche attraverso telefonate, come quella fatta al consigliere Grumo e altri incontri personali tenuti fuori dall’aula. I no ricevuti dai componenti dell’intergruppo e da quelli del centrodestra si possono spiegare abbastanza facilmente: diversi consiglieri comunali hanno lamentato nelle scorse settimane un linguaggio inappropriato da parte della sindaca nei confronti degli oppositori. “Con quale coraggio ci chiede di reggerle il numero legale dopo che ci ha chiamati lestofanti” commentano i consiglieri fuori dall’aula. Dev’essere in quel momento che la sindaca ha pensato di rivolgersi a chi non si fa troppi problemi di coerenza.
La seduta, tuttavia, era iniziata sotto i migliori auspici quando le opposizioni hanno presentato un ordine del giorno urgente che impegnava l’amministrazione ad assumere ogni iniziativa volta alla tutela dei riders. Dopo la morte di Nicola Casucci, il 18enne ucciso da un incidente stradale venerdì sera prima della festa patronale, ha unito l’assemblea consiliare in un minuto di raccoglimento proposto dal presidente del consiglio Vurchio, e nel voto a quell’ordine del giorno. Ma poi, tornati alla politica, le divisioni sono riemerse inesorabilmente.



