Cronaca

Droga a Trani e Bisceglie, arresti e sequestri: lo spaccio gestito anche dal carcere

Riempivano di droga le piazze di spaccio di Trani e Bisceglie. Un business gestito da una rete di pusher, che agiva sulla base delle direttive impartite dall’interno del carcere. È quanto emerso nel corso di un’indagine, coordinata dalla Procura tranese, e sfociata, all’alba di questa mattina, in un’operazione portata a termine dai finanzieri del Comando provinciale della BAT. Sette le persone indagate con le accuse, a vario titolo, di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, accesso indebito a dispositivi di comunicazione, da parte di detenuti, e favoreggiamento personale.

Nei loro confronti sono state eseguite cinque misure di custodia cautelare in carcere e un obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. È stata inoltre applicata una misura interdittiva, della durata di cinque anni, che vieta ad uno degli indagati di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire incarichi direttivi in società o imprese.

I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della Procura, sono il risultato di un complesso lavoro investigativo partito dal sequestro, da parte dei militari della Compagnia tranese, di circa un chilo di cocaina e di 60mila euro in contanti, trovati nell’abitazione di uno degli indagati. Da quel momento, gli investigatori hanno voluto vederci chiaro, avviando una serie di accertamenti attraverso intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, e attività di controllo e pedinamento.

Le Fiamme Gialle hanno così fatto luce su un’organizzazione dedita allo spaccio di droga, strutturata su più livelli e composta da una squadra di pusher che operava nelle due città della BAT. A muovere i fili, alcuni degli indagati che, seppur detenuti nella casa circondariale di Trani, riuscivano a far arrivare ordini all’esterno, coordinando la distribuzione degli stupefacenti nei diversi quartieri di Trani e Bisceglie.

Per indicare i luoghi di spaccio o le diverse tipologie di droga, i membri dell’organizzazione utilizzavano un linguaggio in codice: tra le espressioni più ricorrenti c’era quello di “pinetina”, “terra rossa” o “la barriera”, per le zone di Trani, o “quaranta scale”, nel caso di Bisceglie. Le sostanze venivano invece vendute come se fossero prodotti ittici: “ricci di mare”, “datteri”, “alici” e “noci di mare”, come ad esempio nel caso della cocaina.

Durante la fase investigativa, è stato sequestrato complessivamente oltre un chilo di droga, tra hashish, marijuana e cocaina, mentre due persone sono state arrestate in flagranza. Diversi assuntori di sostanze sono invece segnalati alla Prefettura della BAT.

Oltre alla notifica dei provvedimenti cautelari, nel corso dell’operazione odierna, è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni del valore superiore a 130mila euro e di un’attività commerciale di Trani, intestata fittiziamente alla moglie di uno dei principali indagati, per eludere la normativa sulle misure di prevenzione patrimoniali.   

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