Sono 19 le persone arrestate (10 in carcere e 9 ai domiciliari) in provincia di Lecce nell’operazione coordinata dalla Dda e condotta dai carabinieri. Gli inquirenti ritengono di aver sgominato due presunte bande criminali ramificate in diversi comuni salentini e capaci di piazzare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. In particolare le due principali aree di spaccio sono state individuate nella parte ionica del Salento, tra Nardò (comprese le località marine di Santa Caterina e Santa Maria al Bagno) e Gallipoli. 51 gli indagati. L’inchiesta è partita nel giugno del 2020. In questi anni – nell’ambito delle indagini – i militari hanno sequestrato quantitativi di cocaina, eroina, hashish e marijuana, che avrebbero potuto inondare il territorio con quasi 5.000 dosi da piazzare al dettaglio. In particolare, l’organizzazione che operava su Nardò era caratterizzata da una struttura verticistica in grado – secondo l’accusa – di gestire le attività di spaccio, anche con ricorso alla violenza, “in perfetto stile mafioso” viene riferito in una nota dei carabinieri, anche mediante l’utilizzo di armi per il recupero dei presunti crediti derivanti dalle cessioni di droga, quanto al controllo del territorio. In una circostanza un uomo sarebbe stato aggredito con calci e pugni subendo la deformazione permanente del viso. E’ stato scoperto, inoltre, che la cessione della sostanza stupefacente sarebbe avvenuta anche con l’utilizzo di chat dedicate create su piattaforme multimediali di difficile captazione (WhatsApp e Telegram). La droga era chiamata in codice ‘birra’ o ‘pane fatto in casa’.
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