Futuro indecifrabile. Classifica che fa paura. E necessità di provare a fare tutto quanto è possibile per evitare il naufragio. Quello che vive il Foggia è uno dei momenti più complicati, forse della sua ultracentenaria storia. Squadra sul campo in caduta libera, appollaiata sul penultimo scalino della graduatoria. Matrimonio finito tra proprietà e piazza, gradimento ai minimi storici. Non è bastata la giornata della legalità e il costo calmierato dei prezzi dei tagliandi per riportare gente allo Zaccheria: domenica sera, contro il Benevento, i paganti erano appena 983. E’ record minimo storico, mai era accaduta una presenza numericamente così scarsa sugli spalti dello Zaccheria. In questo drammatico contesto, Barilari ha il compito di provare a salvare il salvabile e risalire la china. Troppo importante mantenere a galla il Foggia ed evitare il peggio, ovvero il baratro del dilettantismo che complicherebbe ulteriormente anche un possibile cambio al vertice del club. Che al momento, però, non si intravede. Canonico, piombato in sala stampa domenica sera, ha detto che di compratori alla porta non ce ne sono, almeno per il momento, pur confermando quelle che sono le sue intenzioni, ovvero di cedere in altre mani il club. Intanto squadra al lavoro, lunedì prossimo c’è la Cavese in quello Zaccheria che una volta era un alleato ma che oggi è diventata una triste cattedrale deserta.



