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Barletta, La trasformazione di Da Silva da… oggetto misterioso ad indiscusso protagonista: “Avevo bisogno di sbloccarmi. Ora ripartiamo tutti uniti, nulla è precluso”

Il gol: pane quotidiano per qualsiasi attaccante. Quel gol che mancava come il pane a Mateus Castro Da Silva. Non aveva mai fatto gol nelle precedenti undici partite stagionali: dieci di campionato, una di Coppa. Ne ha fatti due, i primi con la maglia del Barletta, all’interno della stessa gara, il brasiliano. È stato l’autentico trascinatore dei biancorossi nel derby vinto 3-0 al “Puttilli” contro il Gravina, l’ex Gravina di Da Silva: doppietta, palo su schema da punizione, espulsione di Giampà provocata, sempre dal “19”. Di tutto, di più, insomma. Nella domenica della trasformazione da “oggetto misterioso” a “bomber di razza”. Ma il diretto interessato preferisce concentrarsi più che altro sul collettivo e sul ritorno alla vittoria, che mancava alla squadra di Massimo Pizzulli da tre giornate.

La classifica – ottavo posto con 17 punti all’attivo in 11 giornate – non è ancora bella, ma è meno brutta rispetto alla precedente settimana, quella caratterizzata dall’addio con Savino Daleno, sollevato dall’incarico di uomo-mercato. Il Barletta, numeri e risultati a parte, non ha mai perso di vista l’obiettivo più importante: otto punti dalla vetta occupata dal Fasano non sono pochi, ma neanche tantissimi. Con questo Da Silva, quello visto all’opera contro il Gravina, tutto è ancora possibile.

Per vincere il campionato, il Barletta deve vincere tante partite. Più del “4 su 11” attuale. Fondamentale il prossimo mese: prima due campane (Real Normanna domenica in trasferta ed in diretta su Telesveva e Nola in casa), poi le prime due della classifica (Fasano al “Curlo” ed Heraclea al “Puttilli”). Non si giocano tutto nelle prossime quattro, ma si giocano molto i biancorossi… per ambire al massimo traguardo.

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