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Foggia, lo Zaccheria festeggia 100 anni ma senza celebrazioni. Domani a Trapani, con 200 tifosi al seguito, Barilari e i suoi cercano il “miracolo”

Breve rifinitura a Trinitapoli e partenza per Bari, dove un volo ha poi trasferito il Foggia in Sicilia. La squadra di Barilari domani pomeriggio cercherà l’impresa di andare a punti sul campo del Trapani. Il tecnico rossonero dovrà tuttavia fare i conti con le assenze degli squalificati Rizzo e D’Amico e del lungodegente Petermann, per il quale servirà almeno un altro mese prima di rivederlo all’opera. Scelte quasi fatte per il tecnico ligure, che contro i siciliani dovrebbe confermare il 4-3-3, schierando davanti a Perucchini i terzini Morelli e Panico, con Buttaro e Minelli nel cuore della retroguardia. A metà campo Pazienza opererà da play, con mediana completata dalle mezzali Garofalo e Castorri, quest’ultimo in vantaggio su Byar, schierato titolare contro la Cavese. In attacco, il tridente sarà composto da Oliva, Fossati e uno tra Ilicic e Sylla, con il primo che parte tuttavia in vantaggio. A Trapani torna il calore del popolo rossonero, che se da una parte diserta lo Zaccheria per la contestazione contro l’attuale proprietà del club, dall’altra, dove è consentito, segue la squadra in trasferta. Un trend che, hanno fatto sapere i gruppi della tifoseria organizzata, proseguirà fino a quando non ci saranno svolte societarie, ovvero il passaggio del Foggia in altre mani. Domani intanto proprio il glorioso stadio Zaccheria compie il suo primo secolo di vita: l’impianto che ha ospitato campioni nazionali e internazionali, un pontefice, papa Giovanni Paolo II e 11 campionati di serie A, oggi si è trasformato in una cattedrale nel deserto, svuotato dalla contestazione e dal disamore di una piazza che non si riconosce nell’attuale proprietà. Sorprende peraltro l’assenza di iniziative per celebrare l’ evento.

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