Il Foggia sprofonda. Desolatamente ultima in classifica, la squadra di Barilari senza sussulti e interventi massicci sul mercato sembra essere, così com’è la situazione, destinata alla retrocessione. Difficile risollevare la china in una situazione simile e al netto di quelli che sono gli evidenti limiti di un gruppo che col passare delle giornate appare sempre più spaesato e non idoneo per la categoria. Ad acuire i problemi c’è lo strappo con la tifoseria. Se fino a pochi giorni fa nel mirino era solo la proprietà, dopo l’ultima sconfitta di sabato a Trapani la contestazione non ha risparmiato nemmeno la squadra. I cori di scherno del post gara spiegano tutta la delusione di un popolo, quello rossonero, che ha perso la pazienza. Sulla strada di un Foggia che ha messo a referto un solo punto nelle ultime cinque giornate, c’è ora il Cosenza, terza forza del girone con due soli punti da recuperare dalla vetta. Sulla carta non ci sarebbe storia, anche a giudicare dal cammino fin qui evidenziato da Garofalo e compagni con le cosiddette grandi: quasi sempre il Foggia è finito a tappeto, seppellito di gol. La classifica intanto piange: 11 punti in 15 giornate fanno del Foggia il fanalino di coda del campionato e il calendario che precederà il giro di boa è da brividi: dopo la sfida interna con i calabresi, c’è lo scontro diretto di Siracusa, prima del derby casalingo col Monopoli e il viaggio sul campo della Salernitana. Un poker di sfide che dirà se alla sosta il Foggia avrà ancora concrete chance di salvezza o se sarà a quel punto costretto a sperare in un miracolo da chiedere a uno dei Santi della sua provincia.



