Una scena molto semplice, genuina e che resterà dell’album dei ricordi della Chiesa Vaticana. Siamo a Roma, appunto, e precisamente nell’Aula “Paolo VI” durante l’udienza odierna di Papa Francesco. Ad un certo punto un bambino di dieci anni, venuto con la sua famiglia da San Ferdinando di Puglia, è salito tranquillamente sulle scale dell’Aula per raggiungere il Pontefice. Francesco lo ha osservato mentre arrivava con il sorriso e una volta che il bambino lo ha raggiunto gli ha stretto le mani e lo ha accarezzato. I due hanno anche scambiato qualche parola. Una scena che ha fatto quasi commuovere tutti i presenti all’udienza. Il Papa ha chiesto al piccolo se volesse sedersi accanto a lui e subito monsignor Leonardo Sapienza, Reggente della Prefettura della Casa Pontificia, si è alzato per cedergli la poltrona. Il piccolo di San Ferdinando, ha riferito Vatican News, è affetto da un ritardo cognitivo. Dopo aver parlato con lui, Papa Francesco ha interrotto il cerimoniale per dedicargli queste parole:
«Mi è venuto in mente quello che Gesù diceva sulla spontaneità e la libertà dei bambini, quando questo bambino ha avuto la libertà di avvicinarsi e muoversi come se fosse a casa sua. Io ringrazio questo bambino per la lezione che ha dato a tutti noi. E che il Signore lo aiuti nella sua limitazione, nella sua crescita perché ha dato questa testimonianza che gli è venuta dal cuore. I bambini non hanno un traduttore automatico dal cuore alla vita: il cuore va avanti».
Un piccolo fuoriprogramma divenuto un bel momento da ricordare, ricco di semplicità e grande valore simbolico.