Un ragazzo a terra, privo di sensi e sporco di sangue. Attorno a lui decine di persone incredule. Amici che urlano e chiedono aiuto disperati. Sono le immagini scioccanti, girate con un telefonino, all’interno di un locale, teatro delle ennesima serata di follia.
La vittima è un barese di 26 anni, accoltellato nella notte tra sabato e domenica, nella discoteca “DF” di Bisceglie, l’ex Divinae Follie.
Un’altra brutta storia di “movida violenta” che arriva ad una settimana di distanza dall’omicidio di Claudio Lasala, il giovane ucciso con una coltellata all’addome, all’esterno di un american-bar del centro storico di Barletta.
Per fortuna, le conseguenze questa volta sono state molto meno gravi: il 26enne è tuttora ricoverato all’ospedale “Vittorio Emanuele II” con ferite all’addome, all’inguine e alle gambe ma non è in pericolo di vita.
Intanto è scattata la caccia al suo aggressore. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani, che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, sono affidate ai Carabinieri.
Raccolte le testimonianze di alcune delle centinaia di persone che, intorno alle 5 del mattino, affollavano ancora la pista da ballo. Al vaglio anche i filmati delle telecamere di sicurezza del locale.
Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, sulla base dei racconto dei presenti, la vittima, in compagnia di amici, si trovava all’interno di un privé, quando un giovane che era all’esterno, nella zona comune della discoteca, avrebbe fatto apprezzamenti nei confronti di una ragazza del gruppo.
Questo avrebbe attirato l’attenzione di tutta la comitiva che si sarebbe mossa in direzione del giovane per chiedere spiegazioni. Ne sarebbe nato un violento litigio. Insulti, qualche spintone e poi la rissa. Ad avere la peggio è stato il 26enne barese, raggiunto all’addome, all’inguine e alle gambe da 6 fendenti, sferrati con un arma da taglio, probabilmente un coltellino.
Inquietanti le immagini girate da qualcuno, con uno smartphone, nei momenti immediatamente successivi all’episodio, e ampiamente diffuse sul web. Pochi drammatici secondi che immortalano la vittima gravemente ferita, mentre riceve i primi soccorsi.
L’aggressore si è poi confuso tra la folla, aiutato dalla confusione del momento. I militari sono sulle sue tracce e ci sarebbe già un primo identikit: potrebbe avere le ore contate.
