Al momento nessuna ipotesi è stata esclusa dagli inquirenti: dalla bravata di Capodanno a quella, probabilmente più concreta, dell’atto intimidatorio nei confronti dell’imprenditore proprietario dell’azienda Sergio Fontana, che ricopre anche la carica di presidente di Confindustria Puglia. Si indaga a 360 gradi sul gravissimo episodio accaduto, la notte di San Silvestro a Canosa di Puglia, quando una potente bomba carta è stata fatta esplodere davanti alla sede del centro ricerche “Farmalabor”.
L’ordigno rudimentale ha mandato in frantumi una vetrata, situata poco distante dal portone di entrata dell’azienda farmaceutica. Le indagini sull’accaduto sono affidate agli uomini della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura di Trani che ha aperto un fascicolo contro ignoti.
Un grosso aiuto agli investigatori potrebbe arrivare da una telecamera di sicurezza puntata proprio vero la vetrata e che avrebbe immortalato il responsabile dell’esplosione: un uomo incappucciato, ripreso mentre colloca la bomba artigianale per poi allontanarsi senza lasciare tracce. Poi l’esplosione, che ha svegliato in piena notte tutto il quartiere.
Tra le diverse piste battute dagli inquirenti quella che conduce alle attività svolte da Sergio Fontana, a capo del consiglio di amministrazione di Farmalabor. L’uomo si è schierato in diverse occasioni contro la criminalità organizzata locale, invitando gli imprenditori vittime di estorsioni o finiti sotto lo schiaffo della malavita a non abbassare la testa, ribellandosi e denunciando.
Messaggi di vicinanza nei confronti di Fontana sono arrivate da più parti, a partire dal senatore Dario Stefàno, che ha espresso solidarietà all’imprenditore, per arrivare al presidente della Regione, Michele Emiliano: “Oggi tutti i pugliesi sono Sergio Fontana, sono stati colpiti alle spalle, ma la reazione sarà durissima – ha commentato Emiliano. Le Forze dell’Ordine e la Magistratura faranno il loro dovere e assicureranno alla giustizia questi vigliacchi”.