La Puglia torna a scuola tra timori, incertezza e assenze significative a causa di positività al virus e quarantene fiduciarie tra studenti ed insegnanti. Un’istantanea che racconta l’ennesimo calvario che il comparto scolastico è costretto a subire da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. Questa mattina tanti banchi sono rimasti vuoti in diversi istituti di ogni ordine e grado. Ore calde cominciate dal fine settimana scorso quando in una nota il Presidente della Regione Michele Emiliano ha commentato che avrebbe preferito rimandare rientro in classe per continuare a vaccinare i più piccoli, per garantire maggior sicurezza, trovando però come ostacolo un Governo definito da Emiliano come «irremovibile». E poi ancora il messaggio privato del presidente della Puglia inviato alla coordinatrice di un gruppo di genitori, sul tema della didattica a distanza, spiegando che «nessuno può essere obbligato ad essere esposto al rischio di contagio se esiste uno strumento, la didattica a distanza, che può ridurre questo rischio». Dopo ha aggiunto «E’ possibile per i genitori, qualora venga loro negata la dad, impugnare il provvedimento al Tar», e la Regione sarebbe pronta a costituirsi a favore dei genitori davanti al Tribunale Amministrativo. Dibattito infuocato a poche ore dall’apertura dei cancelli. Roberto Romito, presidente dell’Associazione nazionale presidi Puglia, ha tuonato: «Emiliano fomenta lo scontro istituzionale. Un governatore regionale che invoca provvedimenti giudiziari contro le scuole del suo territorio». Romito poi ha ironizzato: «Grazie per l’aiuto in discesa, verrebbe da dire. E grazie per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale, di immobilismo dei trasporti», promettendo infine il pieno sostegno ai presidi pugliesi in tutte le sedi «senza escludere quella giudiziaria se Emiliano deciderà di inseguirli fin laggiù». Lo scontro prosegue mentre la scuola riparte. Ieri una studentessa di Brindisi, grazie alla community di ScuolaZoo è riuscita a raccogliere i pareri di oltre 300 mila studenti degli istituti superiori di tutta Italia. Circa il 92% è favorevole alla Dad.