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Il Covid non dà tregua. La Ssc Bari sospende la campagna abbonamenti

Il Covid non dà tregua. All’Italia intera e a tutto il sistema calcio. E, dopo il focolaio scatenatosi in estate durante il ritiro di Storo, il maledetto virus, che da due anni sta condizionando pesantemente le vite di tutti, è tornato a bussare anche alle porte di casa Bari. La società biancorossa, dato il momento che vede una incontrollata diffusione dei contagi, e in ottemperanza alle nuove misure che impongono la capienza massima degli stadi al 50%, ha deciso infatti di sospendere, si spera temporaneamente, la vendita degli abbonamenti validi per le gare interne del girone di ritorno. Una scelta che, di certo, non farà contenti tanti tifosi, ma che si è resa di fatto indispensabile anche in funzione del contesto che non lascia certezze sul futuro. E se la Lega Pro ha rinviato la seconda e la terza giornata del girone di ritorno, la Lega di Serie A ha invece disposto, fino al 5 febbraio, la capienza massima negli stadi a 5mila spettatori. Una strada che, verosimilmente, potrebbe decidere di percorrere anche la Serie C del presidente Ghirelli. Insomma, la fotografia del momento parla di una situazione difficilmente decifrabile, che va rivalutata quasi giornalmente in funzione dell’evoluzione della pandemia. Che, tra l’altro, è tornata a farsi viva anche dalle parti di Strada Torrebella. Dopo il ritiro estivo di Storo funestato dai casi Covid, sono 5 i calciatori attualmente positivi, il che influisce, naturalmente, sul lavoro durante gli allenamenti. Con la speranza che la situazione generale possa migliorare, in questo momento non si può fare altro che aspettare che passi la tempesta. Perché quello che è certo è che gli stadi a porte chiuse non possono essere una soluzione, e che nessuno vuol più rivedere curve e tribune deserte.

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