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Bari, mercato di gennaio senza ansie: rifinire è la parola d’ordine

Rifinire: è la parola chiave del direttore sportivo del Bari Ciro Polito nella finestra invernale di trattative. Avviata con la cessione in prestito di De Risio al Pescara e destinata prima alla ricerca di sistemazione per i giocatori che hanno avuto meno spazio: è il caso di Semenzato, trattato da Viterbese e Ancona, Andreoni che è seguito dal Pordenone e Citro, richiesto da Renate e Cesena, mentre in lista di uscita ci sono anche Bolzoni e Lollo. In corso di valutazione la posizione di alcuni giocatori con tanti estimatori ma sin qui meno impiegati nell’ultimo bimestre da Mignani come Marras, Di Gennaro e Simeri. La sensazione è che solo il numero 9, in caso di offerte adeguate e non provenienti dal girone C di Serie C, possa salutare di qui al 31 gennaio.
Di certo c’è lo stop alle rivoluzioni di gennaio, in controtendenza con le prime due sessioni del mercato di riparazione targate De Laurentiis in C. Merito di un lavoro fatto in estate, con il duo Polito-Mignani che ha riportato solidità, equilibrio e serenità nell’ambiente biancorosso. E i numeri, con il primo posto a +7 sul Monopoli secondo, sono lì a raccntarlo. Riavvolgendo il nastro a gennaio del 2020, con Vivarini che era subentrato da due mesi a Cornacchini, si ricorda una sessione di mercato con 5 arrivi e 7 addii: in entrata arrivarono tre titolari come Ciofani, Maita e Laribi, oltre a riserve che non hanno lasciato il segno come Costantino e Pinto ma in tanti fecero le valigie. Da Floriano a Neglia, protagonisti del ritorno in C, fino a Ferrari, Awua e Kupisz, ingaggiati qualche mese prima. Risultato? Quella squadra non perse più una partita fino alla finale playoff di Reggio Emilia.
Quel ko condizionò le scelte societarie: addio a Vivarini e Scala, fiducia a Romairone come direttore sportivo e Auteri in panchina e altri ribaltoni in organico. Inefficaci, con una classifica che a metà stagione vedeva la Ternana in fuga e conduceva a scelte di mercato prive di risultati e addirittura deleterie: a gennaio arrivarono gli esterni Rolando e Sarzi Puttini oltre a Romero, impiegato come pedina di scambio nell’operazione Cianci, definita “capolavoro” dall’ex ds con un’espressione rimasta, suo malgrado, tra i titoli di coda della sua avventura in biancorosso. Salutarono invece Montalto, D’Orazio, Simeri, Corsinelli, Hamlili, Liso e Esposito. Altra rivoluzione, seguita dall’addio con Romairone e Auteri, dall’arrivo di Carrera e dal ritorno di Auteri. Scelte che non pagarono, fino al ko al primo turno della fase nazionale dei playoff contro la Feralpisalò. Il resto è storia recente, con il passato spazzato via grazie a scelte drastiche. Il Bari messo in piedi nella prima parte di stagione è vincente e l’obiettivo è farlo rimanere tale fino a maggio. Passando per un mercato da spettatori, o quasi.

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