Associazione di stampo mafioso dedita al traffico di droga e alle estorsioni con l’utilizzo di armi e munizioni. E’ quanto scoperto dalla Squadra Mobile di Taranto che, nell’ambito di un’indagine delle DDA di Lecce, ha arrestato 38 persone, di queste 28 sono finite in carcere e 10 agli arresti domiciliari, mentre altri 20 soggetti sono indagati in stato di libertà.
Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori è finito un noto clan tarantino già colpito da diversi arresti e condanne, tra questi anche il capo storico. Le redini del gruppo criminale sono state successivamente prese dal fratello del capoclan, soggetto ancor più violento e pericoloso. Un ruolo molto importante, all’interno del clan, lo ricoprivano anche le donne, mogli dei detenuti, che veicolavano all’esterno del carcere gli ordini e le direttive ricevute dai propri mariti. La moglie del capoclan inoltre svolgeva la funzione di supervisore nel settore delle estorsioni. Tra le vittime soprattutto titolari di esercizi commerciali per la vendita di automobili, bar, pizzerie, ortofrutta, imprenditori nel settore delle bevande, nel settore dei mitili, titolari di imprese di pulizie e gestori di piazze di spaccio.
Molto redditizia per il gruppo criminale anche l’attività del traffico di droga, il rifornimento degli stupefacenti avveniva tramite altri clan affiliati alla Camorra napoletana. L’operazione odierna oltre ai 38 arresti ha portato al sequestro di quasi 3 kg di cocaina, 200 mila euro in contanti, armi e munizioni, alcune anche da guerra.