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Addio alla Serie C e festa con lo sguardo al futuro. I tifosi chiedono “un grande Bari”

Il cuore che si gode il momento, la mente proiettata al futuro. Negli occhi rimarranno per sempre il San Nicola gremito, le bandiere che sventolano impazzite, i cori che si susseguono, i fumogeni che riempiono l’aria. E poi la festa, andata avanti per le strade della città fino a tarda sera, con gli eroi di una meritatissima promozione a godersi la serata a bordo del pullman scoperto tra due ali di folla. Il Bari ha salutato, si spera per non tornarci mai più, la Serie C. E l’ha fatto frantumando record su record. Sugli spalti, innanzitutto. Perché i quasi 26mila che hanno assiepato le tribune dell’astronave di Renzo Piano in occasione della sfida al Palermo hanno sancito da un lato l’immenso amore per la squadra della città, dall’altro le potenzialità di una piazza che, lo dice la storia, nella terza categoria del calcio italiano non poteva che essere di passaggio.
La Serie B, persa nel 2018 non sul campo, ma in seguito allo sciagurato fallimento sportivo, è tornata, dopo 4 stagioni, lo scenario in cui i biancorossi si esibiranno nel corso della prossima annata calcistica. Sono stati necessari un campionato tra i Dilettanti, e altri 3 in Lega Pro, ma alla fine il primo, vero grande obiettivo della gestione De Laurentiis è stato raggiunto: riportare il Bari lì dove era prima che la Filmauro ne rilevasse il titolo sportivo dalle mani del sindaco Antonio Decaro. Che ieri, ospite di una festa indimenticabile e prima che i biancorossi venissero premiati dal fischiatissimo presidente della Lega Pro Ghirelli, ha smesso i panni di primo cittadino e ha vestito quelli del primo tifoso della squadra di calcio del capoluogo. Scandendo, a chiare lettere, come Bari sogni la Serie A, e addirittura si possa permettere di puntare all’Europa. Perché per i biancorossi, e lo raccontano gli almanacchi, il campionato cadetto può e deve rappresentare soltanto un trampolino di lancio verso palcoscenici decisamente più ambiziosi. Godersi la Serie B, quell’espressione che il presidente Luigi De Laurentiis ripete come un mantra come mission per la prossima stagione, non può di certo essere l’unico obiettivo per il campionato che verrà. E non è un caso se, proprio mentre il n°1 della società di Strada Torrebella si godeva il trionfo, il suo discorso veniva interrotto dal coro forte, chiaro, potente della Curva Nord: “Noi vogliamo un grande Bari”. Perché il Bari, in Serie B, non può accontentarsi di partecipare, ma deve correre per vincere. Con il nodo multiproprietà che in seguito al salto di categoria diventa sempre più stretto, il bello e il difficile inizia proprio ora. La festa è ancora nel cuore, ma lo sguardo è già rivolto al futuro. Bari vuole volare, e vuole volare altissimo.

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