Non bisogna abbassare la guardia e, soprattutto, non bisogna abbassare la mascherina. La lotta al Covid non è ancora finita, ci tiene a ricordare l’epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, che ha affidato ad un lungo post, pubblicato su Facebook, le sue considerazioni in merito al possibile stop, a partire dal 1° maggio, dell’obbligo di indossare le mascherine al chiuso.
La questione, come è noto, è tuttora al vaglio del Governo, anche se la sensazione è che si vada incontro ad una proroga delle attuali misure in materia di dispositivi di protezione individuale.
L’epidemiologo analizza i pro e i contro della situazione, mettendo in guardia dai possibili rischi legati al venir meno delle regole attualmente in vigore.
“Abbandonare l’obbligo e passare a una politica di scelta consapevole sarebbe l’ideale, ma ahimè ho paura che non funzioni – dichiara Lopalco. Fino ad oggi tutte le politiche di controllo della pandemia sono state improntate su uno stile di obblighi e divieti ed è difficile cambiare attitudine in corso d’opera”.
Se tra i punti a sfavore dell’imposizione della mascherina, ricorda Lopalco, c’è il fatto che questa venga percepita dai cittadini come una limitazione della libertà personale, di contro, ricorda l’epidemiologo, c’è il rischio contagio che è ancora molto concreto.
“In questo periodo la circolazione virale è elevata – scrive Lopalco. La prevalenza di positivi è alta, e anche se si assiste ad una fase di declino dell’ondata da Omicron, comunque il numero di persone contagiate in circolazione è su livelli doppi anche rispetto alle peggiori ondate del passato”.
In questo senso, la mascherina resta un alleato prezioso per difendersi dal Covid, ricorda Lopalco. “Indossarne una chirurgica al chiuso – sottolinea – limita la dispersione del virus nell’ambiente da parte di portatori asintomatici. Usare una FFP2 o una di livello superiore, oltre che impedire la diffusione del Covid, protegge dal rischio di infezione anche chi la indossa”.