Una è scesa in campo, l’altra è rimasta a guardare in attesa del proprio turno. Il fatturato di Bari e Fidelis Andria nel fine settimana appena lasciato alle spalle è di zero punti ma con una sola partita giocata. I biancorossi di Michele Mignani hanno infatti incassato il secondo ko casalingo di fila: dopo il Palermo, al San Nicola è passato il Sudtirol in gara-1 di Supercoppa. Esito di una rimonta nata e concretizzata nel secondo tempo, con il team di Javorcic che ha dimostrato di essere ancora sul pezzo dopo aver vinto il campionato all’ultimo turno e il Bari che ha invece confermato quella variazione nel ritmo avviata dal 3 aprile, data della conquista della promozione a Latina. Appagamento inconscio o logica conseguenza di una cavalcata? Il dubbio resta, soprattutto dopo aver assistito a un primo tempo di buon livello,concluso in vantaggio grazie all’eurogol di D’Errico e cancellato in una seconda parte con pochi guizzi e tanti affanni, attestati dai centri di De Col prima e Casiraghi poi. Risultato? 1-2, percorso in salita e chiusura di stagione sabato prossimo a Modena, in una trasferta da ex per Mignani. Per la Fidelis il fine settimana ha fatto invece rima con allenamento e concentrazione: due fattori fondamentali per preparare al meglio la doppia sfida contro la Paganese. 180 minuti che varranno una stagione, spalmati tra i 90′ di sabato al Torre e quelli del 14 maggio al Degli Ulivi. L’Andria li vivrà con un piccolo vantaggio competitivo, frutto del piazzamento in regular season: valido, come spiegato negli scorsi giorni da Alcibiade prima e Casoli poi, solo fino al fischio d’inizio dello spareggio. Perché entrare in campo sapendo di potersi accontentare sarebbe il primo passo verso la sconfitta.
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