Blindare uno dei principali artefici del ritorno in B a quattro anni dall’ultima volta: è l’obiettivo del Bari, che sa quanto il lavoro di Ciro Polito abbia inciso sul cammino biancorosso nella stagione 2021/22. ll direttore sportivo arrivato in Puglia a giugno del 2021 dopo la proficua esperienza di Ascoli in B è passato per 40 operazioni tra calciomercato estivo e rifinitura invernale. Il tutto per consegnare a Michele Mignani una formazione completa, che l’allenatore ha guidato al traguardo su un rettilineo (quasi) privo di incidenti di percorso. Merito anche di un organico allestito seguendo una sola stella polare: “Tutti i giocatori che ho scelto hanno una storia”. Parola di Polito.
Il contratto di Polito andrà in scadenza a giugno del 2023 e il suo ottimo lavoro a Bari ha portato anche club di categoria superiore a prendere informazioni sulla posizione del giovane ds, 43 anni e già cinque da dirigente alle spalle. “Stiamo trattando – ha assicurato il presidente Luigi De Laurentiis a mezzo stampa negli scorsi giorni – Mignani ha un contratto fino al 2023, con il direttore anche. Parleremo del prolungamento”. Che saprebbe tanto di polizza per il futuro e permetterebbe al ds di un Bari che oggi gioca anche un’altra partita, quella riguardante la multiproprietà, di sedersi al tavolo delle trattative per l’allestimento di una squadra competitiva per la Serie B con la tranquillità di chi sa di far parte di un progetto a medio-lungo termine.
Le discussioni per il prolungamento del contratto potrebbero entrare nel vivo a metà della prossima settimana. Allora Polito potrà proseguire quel restyling avviato nella scorsa estate, quando nell’arco di due mesi e mezzo il ds aveva concluso 30 operazioni: 13 in entrata, 17 in uscita. Una trafila avviata con i botti: difficile definire altrimenti l’arrivo di D’Errico, ex capitano del Monza e una stagione in B alle spalle. Proseguendo con Botta, corteggiato per due mesi, e completata con ingaggi last minute come Gigliotti, Pucino e Terranova. Tanti arrivi, altrettanti addii: Minelli, Rolando, Cianci, Candellone, Sarzi e D’Ursi ai saluti per fine prestito, fino a profili che rischiavano di non avere spazio come Sabbione, Ciofani e Perrotta. Fino a gennaio, quando è stato tempo di accogliere Maiello, Galano e Misuraca e di salutarne sette, incluso Marras – al Crotone – con un divorzio dai toni duri. Mai nascosti da Polito. Che ha scelto un manifesto dal suo arrivo a Bari: la chiarezza.
La stessa che aveva adottato all’alba del suo matrimonio con il Bari. Tutto era partito da una mancata risposta al telefono. Dall’altro lato c’era Luigi De Laurentiis: “Non risposi perché pensavo fosse un giornalista – ha spiegato il ds mesi dopo con il sorriso – poi ho letto il messaggio in cui il presidente si presentava e l’ho richiamato”. Incontrandolo a Roma e spiegandogli di aver bisogno di una settimana o 10 giorni “per risolvere la situazione con l’Ascoli”. LDL scelse di attendere. “Pensava fossi la persona giusta”. I fatti gli hanno dato ragione.