Il Tar ha accolto due ricorsi presentati dalla Provincia BAT e dall’impresa Doronzo Infrastrutture contro la decisione del consiglio comunale di Andria di non concedere la variante urbanistica per la realizzazione della cosiddetta Tangenziale Ovest. Una doccia fredda per l’ente comunale che a larga maggioranza aveva stoppato quella che è effettivamente una bretella sud della strada extraurbana e per il cui progetto erano stati appostati oltre 27 milioni di euro da parte del Cipe. Un progetto che, tuttavia, non aveva convinto mai fino in fondo soprattutto le associazioni ambientaliste che ne hanno chiesto a gran voce lo stop per eccessivi costi ed un importante impatto dal punto di vista ambientale. Ora però questa doppia sentenza riporta la palla nelle mani del consiglio comunale. Il Tar, infatti, spiega nella conclusione del dispositivo che il “Comune di Andria dovrà lealmente adeguarsi al contenuto dell’attività pianificatoria, nonché all’intendimento espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri deliberando una nuova variante allo strumento urbanistico generale strettamente coerente con l’attività procedimentale pregressa”. I giudici, nel dispositivo, hanno ripercorso tutto l’iter partito nel lontano 2011 accogliendo sostanzialmente tutte le eccezioni dei ricorrenti, tranne una.
Il Sindaco Bruno, in una nota, specifica che si valuteranno con l’ufficio legale gli effetti e le reazioni delle sentenze senza escludere l’appello». Ma il Primo Cittadino ha voluto rimarcare che nella sentenza “un peso non indifferente è stato attribuito agli atteggiamenti delle precedenti Amministrazioni – spiega la Bruno – che hanno sempre tergiversato sull’argomento senza mai fare gli opportuni passaggi in Consiglio Comunale, cui spettava l’ultimo pronunciamento sul tema». Una sentenza questa che però apre una breccia e probabilmente farà anche scuola con un inserimento diretto sul tema urbanistico dei comuni.